LO SMEMORATO: SALVINI NON RICORDA IL DECRETO PENALE DI CONDANNA PER RAZZISMO
CHE STRANO, TUTTI RICORDEREBBERO DI AVER DOVUTO PAGARE 5.700 EURO DI AMMENDA
“Il decreto di condanna penale per razzismo al processo di Torino? Ho calcolato 12 inchieste e processi aperti a mio carico, dal vilipendio all’abuso d’ufficio fino all’istigazione all’odio e al sequestro di persona, poi non ricordo ancora altro.”: così Matteo Salvini ha risposto in merito all’episodio del 2009 a Pontida e alla condanna a una pena pecuniaria per aver violato la legge Mancino.
Il giornale torinese Cronaca Qui ha raccontato sabato una notizia che è emersa nelle carte del processo per vilipendio della magistratura che Matteo Salvini sta affrontando — e nel quale ha invocato il legittimo impedimento in un’occasione, senza che il tribunale glielo abbia riconosciuto — per le frasi contro i giudici pronunciate per difendere Edoardo Rixi: il Capitano ha ricevuto un decreto penale di condanna da un giudice di Bergamo con il pagamento di una pena pecuniaria di 5.700 euro per il famoso coro razzista contro i napoletani “colerosi e terremotati”.
Due cittadini napoletani hanno sporto una querela finita alla procura di Bergamo, che ha iscritto Salvini nel registro degli indagati per diffamazione e violazione della legge Mancino, che punisce “chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. L’accusa, ritenendo che l’indagato potesse subire soltanto una pena pecuniaria, ha chiesto e ottenuto dal giudice l’emissione del decreto penale di condanna finito adesso agli atti del processo torinese.
(da agenzie)
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