LOLLOBRIGIDA, LETAME E CHAMPAGNE
SE FACESSE IL MINISTRO INVECE DEL DEMAGOGO
I genovesi sono avari, i russi bevono troppo, gli africani hanno il ritmo nel sangue, i francesi sono presuntuosi. Piccolo breve elenco di luoghi comuni (tra i tanti) buoni per le barzellette, ma inutilizzabili fuori dalle barzellette: per la semplice ragione che esistono genovesi prodighi, russi astemi, africani goffi, francesi umili.
E non si pecca, né si spicca, per categorie. Lo si fa persona per persona e ognuno a modo suo.
Purtroppo non è per raccontare una barzelletta che il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha aggiunto, al ridicolo elenco dei luoghi comuni, questo: i giornalisti bevono champagne nei salotti e non conoscono l’odore del letame.
Ho un poco perso i contatti con il mio ambiente di provenienza (frequento più contadini che giornalisti), ma sento di poter dire che l’idea che il signor ministro ha dei giornalisti, e del giornalismo, è fuori dal mondo.
Per prima cosa: ci sono giornalisti di ultima generazione che guadagnano meno dei contadini. Cinque o dieci euro a pezzo. E se non bloccano le autostrade con i trattori, è perché un trattore, per loro, costa troppo.
Per seconda cosa: l’odore del letame (che è odore della vita e con il quale, personalmente, ho familiarità quotidiana) non circola da decenni non solo nelle redazioni dei giornali, ma nei ministeri, nelle sedi di partito e nei palazzi di ogni ordine e grado.
La questione agricola, e la filiera del cibo, sono al centesimo posto in ogni agenda di potere. I pochi che lo fanno presente, inutilmente, da molti anni – giornalisti, intellettuali e politici – sono una ristretta minoranza in ciascuna delle rispettive categorie.
Lollobrigida, che fa politica, si occupi delle sue competenze e litighi con i suoi colleghi. Non faccia il demagogo, faccia il ministro.
(da La Repubblica)
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