LUIS ORELLARA, PARLAMENTARE CINQUESTELLE: “METTIAMO AI VOTI ANCHE LE ALLEANZE”
“E’ TEMPO DI APRIRE UN DIALOGO CON LE ALTRE FORZE POLITICHE”
Luis Orellana è scosso. Contento solo a metà . «Sì, abbiamo scelto di depenalizzare il reato di clandestinità . Bene, resta però il fatto che è sbagliato mettere ai voti un principio senza adeguato preavviso. Ci hanno dato solo sette ore per votare».
In passato il senatore grillino ha sfidato Gianroberto Casaleggio sulla linea politica, reclamando un dialogo con il Pd. E adesso rilancia: «Non sono più così sicuro di essere in minoranza quando chiedo un’apertura di credito alle altre forze politiche»
Senatore, davvero l’hanno avvertita solo a scrutinio in corso?
«Si votava dalle 10. A me è arrivata comunicazione quando erano quasi le 11. E poi anche il modo in cui è stato presentato il problema…».
Cosa non andava?
«Non hanno spiegato bene che cosa si votava. Nè hanno sottolineato che abrogare il reato significava evitare di ingolfare i Tribunali. E infatti il numero di votanti conferma l’analisi».
Pochi votanti? Ventimila sugli ottantamila aventi diritto.
«Beh, se dai sette ore per votare… Molti non l’hanno neanche saputo, altri erano a lavorare. Sa, la gente a quell’ora lavora. E poinon si capisce perchè comunicarlo solo all’ultimo secondo».
A molti è sembrato un blitz.
«Soprattutto perchè la cosa si sapeva da mesi. La settimana scorsa era emersa questa questione del sondaggio. Pensavamo sarebbe stato lanciato giovedì, per dare tutto il week-end per votare».
Senatore, resta un dato per voi “storico”: per la prima volta la Rete degli attivisti sconfessa la linea di Grillo e Casaleggio.
«Sì. Poi va riconosciuto anche di non aver taroccato i dati. In fondo, uno poteva pensare: i server sono miei, tarocco i numeri. Magari potevano alzare il numero dei votanti. E invece non l’hanno fatto. Non riesco comunque a darmi una spiegazione di tutta questa storia».
Una svolta, per voi che avete sempre chiesto di discutere la linea imposta dall’alto.
«Esatto. Gridarono al mio “scilipotismo”, ma ora devo dire che non sono più così sicuro di essere in minoranza quando chiedo un’apertura di credito alle altre forze politiche. Pensavo che gli iscritti fossero contrari, ma dopo questo voto non ne sono più così certo. Quando lo chiesi, comunque, ricevetti tanto supporto da chi si diceva attivista. Sia sul web che al telefono».
Finora non le hanno dato ascolto. Ora sarebbe giusto mettereai voti questa proposta?
«Sì, esatto».
Tracciamo un bilancio complessivo di questa giornata.
«Da una parte c’è un dato importante: per la prima volta si esprimono gli iscritti. Questo è il bicchiere mezzo pieno. Anzi, pieno per un quarto, visto i problemi sulla tempistica che le ho detto. E poi c’è il bicchiere mezzo vuoto».
Cioè?
«Siamo in mano a uno staff che non è adeguato. Non so chi lo componga, ho chiesto di saperlo. Credo siano ragazzi scelti per altri tipi di mansione, poi messi da Casaleggio a seguire il Movimento. E così si improvvisano. Ne discendono scelte raffazzonate. Dilettanti allo sbaraglio».
Parole dure.
«Guardi, è per questo che io chiedo i loro nomi. Per incontrarli, ragionarci. Andiamo noi a Milano, oppure vengano loro a Roma: potremmo spiegargli come funziona qui, in Parlamento».
(da “la Repubblica”)
Leave a Reply