L’UNITOLA
DOPO CHE L’AVANTI E’ PASSATO DA BISSOLATI E MUSSOLINI A LAVITOLA, ORA TOCCA A L’UNITA’ TRASFERIRSI DA GRAMSCI A LADY IOANNUCCI
Lo sbarco di Maria Claudia Ioannucci, ex senatrice di Forza Italia nonchè amica e collaboratrice di Valter Lavitola, nell’azionariato dell’Unità , a fronte del comprensibile allarme della redazione che minaccia cinque giorni di sciopero, sta suscitando altrettanto comprensibili entusiasmi nel mondo della sinistra italiana, ma anche europea.
Al momento non si registrano commenti ufficiali, a parte le minacce di denuncia dell’amministratore delegato del quotidiano del Pd (che però farebbe bene a denunciare la stessa Ioannucci per aver messo a verbale davanti ai pm di Napoli: “Lavitola, oltre che mio cliente, è divenuto uno dei miei più cari amici e tali rapporti di amicizia, nel tempo, si sono estesi all’intera famiglia”).
Ma è solo perchè i vari leader stanno ancora cercando le parole più adatte per salutare l’evento con la dovuta solennità .
Dopo un secolo di vite separate infatti si prospetta una possibile fusione fra le due storiche testate della sinistra italiana: l’Avanti!, fondato nel 1896 e passato da Bissolati a Mussolini a Craxi giù giù fino ai prestigiosi Cicchitto & Brunetta e agli autorevoli De Gregorio & Lavitola; e l’Unità , creata nel 1924 da Antonio Gramsci e ora appunto appartenente per il 14% a lady Ioannucci.
Già c’è chi immagina, per celebrare degnamente la storica saldatura 92 anni dopo la scissione del Congresso di Livorno, la nuova testata: “AvantiUnità ! — Giornale fondato da Antonio Gramsci, ma solo da Lavitola in su”.
Vivo apprezzamento starebbe per esprimere il presidente Giorgio Napolitano, infaticabile ricucitore della lacerante frattura social-comunista fin dall’elogio dell’invasione sovietica in Ungheria all’insegna del riformismo più sfrenato.
Pare che un passaggio del suo ottavo, storico discorso di fine anno sarà dedicato alla ritrovata unità a sinistra: “Cari sudditi, Lavitola politica del sottoscritto volge quasi al termine, nel senso che me ne andrò dal Quirinale nel 2020, ma vorrei lanciare un accorato monito alle masse progressiste tutte: o comprate la nuova Unità , o mi dimetto”.
Lo storico togliattiano Michele Prospero ha già pronto un editoriale dei suoi: “Studiando approfonditamente gli scritti del Migliore, sono giunto alla conclusione che, già durante il pacifico sterminio degli anarchici in Spagna, il grande Palmiro avesse preconizzato l’avvento nella grande famiglia comunista dell’amica di famiglia di Lavitola”.
Lo psico-guru Massimo Fagioli, mèntore dell’azionista Matteo Fago, è parecchio su di giri, ma non siamo in grado di riportare il suo commento perchè non si capisce niente. In compenso il suo nome ha ispirato a Francesca Pascale un messaggio di congratulazioni scritto col rossetto viola: “Silvio dice che Claudia è quel che fa per voi. Così — aggiungo io — risolverete come me il tragico problema dei fagiolini”.
Dal canto suo il cane Gunther, intestatario dell’italianissima società del socio-immobiliarista Maurizio Mian “Gunther Reform Holding Spa”, a mezzadria fra Pisa e le Bahamas, ha dato la sua approvazione abbaiando tre volte al sol dell’avvenire. Ora è allo studio un ampliamento redazionale con l’apertura di un nuovo ufficio di corrispondenza a Panama con vista sul Canale, dove Lavitola & Ioannucci vantano robuste entrature presso il presidente Martinelli, semprechè riesca almeno lui a restare a piede libero.
In attesa della scarcerazione di Valterino, s’è offerto come caporedattore un vecchio cronista di razza: Sergio De Gregorio.
Luca Landò, neodirettore e ottimo velista, potrebbe raggiungerlo di tanto in tanto in barca a vela, o in alternativa su uno dei pescherecci messi a disposizione da Lavitola. Dev’essere per questo che Piero Fassino, per un riflesso condizionato rimastogli dai tempi della segreteria Ds, continua a telefonare in redazione a ogni ora del giorno e della notte.
Le segretarie, stremate, non gli rispondono più.
Ma lui insiste e lascia sempre detto nella segreteria telefonica: “Allora, abbiamo una barca?”.
Marco Travaglio
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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