M5S, CRESCE L’IMBARAZZO E LA TENTAZIONE DI SCARICARE LA MURARO
“QUANDO DOVRA’ CACCIARLA PER FORZA, SPERIAMO CHE LA RAGGI SAPPIA ALMENO CON CHI SOSTITUIRLA”
Alla lettura dei giornali, l’assessore all’Ambiente si sfoga con le persone a lei vicine, ma il quadro giudiziario si complica e nei 5Stelle si inizia a valutare una exit strategy “per quando il passo indietro sarà inevitabile”.
L’assessore non sembra affatto intenzionata a tirarsi fuori, nonostante le nuove vicende che la riguardano e che raccontano della sua relazione sentimentale con Giovanni Fiscon, direttore generale dell’Ama a processo per Mafia Capitale, grazie al quale Muraro avrebbe ottenuto delle consulenze e 25 mila euro per un accesso agli atti della Regione Lazio. B
Le notizie che trapelano dalla procura sono diventate un problemone per i 5 stelle che in queste ore ribollono: alcuni parlamentari tra Camera e Senato sembrano non avere più la pazienza di sopportare.
C’è chi spera che la Muraro si dimetta il prima possibile: “Così azzeriamo questi cento giorni una volta per tutte e ricominciamo”, confida una deputata romana a taccuini chiusi poichè rispetta il silenzio stampa imposto da Beppe Grillo.
E c’è chi come Luigi Di Maio, che è andato a Mirandola per inaugurare una palestra costruita con i soldi donati dal Movimento, sostiene: “Non c’è ancora un avviso di garanzia. Aspettiamo almeno i capi di imputazione”.
La linea del componente del Direttorio è la stessa che il sindaco Virginia Raggi ha ribadito in un’intervista al Fatto Quotidiano prima però delle nuove rivelazioni: “Aspettiamo di leggere le carte e poi non faremo sconti a nessuno”, le solite chiacchiere.
La svolta garantista sembra essere ancora in auge, ma con grande sofferenza dei più ortodossi. Roberto Fico, a sua volta a Mirandola insieme a Grillo con il quale si è intrattenuto a pranzo, pubblica un post su Facebook che ricalca le sue posizioni da duro e puro di sempre: “Ecco la palestra costruita con i nostri soldi, questo è il movimento 5 stelle”. Il messaggio è sottinteso.
In questo insieme di divisioni e di sensibilità opposte, in cui cresce l’imbarazzo, parla Grillo che difende il nuovo assessore al Bilancio dagli attacchi interni e del web: “Andrea Mazzillo? Anche io ho preso la tessera del Pd ad Arzachena”.
Ma in pubblico non dice neppure una parola su Muraro.
Di certo, a cominciare dal leader tutti stanno sul chi va là , e sono in fase di elaborazione di una exit strategy: “Se arriva l’avviso di garanzia e l’accusa ipotizza reati gravi, la Raggi dovrà cacciare Muraro e noi se vogliamo sopravvivere all’ennesima bufera dobbiamo avere il sostituto già pronto”, così ragiona uno dei big riassumendo l’umore di molti.
Di fatto, nel mondo pentastellato come sempre le voci si intrecciano e si confondono, mentre una parte dei grillini insiste sull’isolamento della Muraro e dubita che la situazione sia recuperabile.
Il sindaco per ora è con l’assessore ma si cammina sulle sabbie mobile. Forse anche per questo, Raggi oggi ha evitato di esporsi pubblicamente nella difesa della Muraro.
(da “Huffingtonpost“)
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