MA CHE DESTRA E’ MAI QUESTA? QUELLA DEI FIGHETTI?
SULLA STAMPA DI CENTRODESTRA SIAMO ALL’APOLOGIA DEI GIOVANI “CHE VOGLIONO SOLO STUDIARE”, CHE NON DEVONO CONTESTARE NULLA, MA ESSERE GRATI ALLA GELMINI PER I TAGLI ALLA SCUOLA, CHE DEVONO PENSARE A GUADAGNARE, FARE CARRIERA E LA BELLA VITA… NON SAPEVAMO CHE IL NUOVO TESTIMONIAL DEL CENTRODESTRA FOSSE PIETRO MASO
In margine al dibattito sui tagli finanziari alla scuola e all’Università , sta emergendo un atteggiamento su cui è giunto il momento di soffermarci. Intanto se è legittimo che il Governo porti avanti i suoi progetti ( altra cosa talvolta dai programmi), altrettanto lecito che l’opposizione svolga il proprio ruolo come meglio crede.
La democrazia funziona così, non c’è nulla di “scandaloso” se la sinistra contesta, lo facevamo noi quando governavano loro: stessi toni, stesse mobilitazioni di piazza, stesse polemiche.
Una democrazia matura dovrebbe abituarci a usare toni più bassi e ad avere maggiore rispetto degli altri. L’arroganza non paga, ne sa qualcosa Prodi, e ciò avrebbe dovuto insegnarci un diverso comportamento.
Se poi Di Pietro, invece che 300 milioni incartati nel giornale, ha trovato stavolta il jolly dell’opposizione dura e pura, affari suoi. O se il Pd raccoglie firme contro il decreto Gelmini ( ammesso che sia tecnicamente possibile, cosa di cui dubitiamo, essendo un collegato alla Finanziaria), è nel suo diritto farlo, è lui che rischia la mossa politica, non c’è nulla di “scandaloso”.
Che dal Governo si alzino lamenti perchè le Tv danno spazio a “chi mette ansia al nostro paese” o per stigmatizzare sondaggi ogni due giorni o per accusare di “speculazioni mediatiche” gli avversari, ci pare solo sintomo di debolezza e scarsa intelligenza.
Se poi passiamo a qualche giornale di “area centrodestra” l’affare si complica, perchè i titoli stanno prendendo una cattiva piega. Fermo restando che ognuno è libero di scrivere quello che gli pare e che ne risponde semmai con il consenso/dissenso dei propri lettori, in termini di vendite, è altrettanto vero che essi finiscono per “dettare il passo” al Centrodestra e “indirizzare l’elettorato di riferimento”, dando una certa immagine.
Orbene andiamo nel concreto, facendo qualche esempio. I docenti in Italia sono poco meno di un milione, quasi il 70% vota a sinistra, perfetto. Ma un 30% vota centrodestra, forse qualcosa di più alle ultime elezioni.
Bene, con il decreto Gelmini e i titoli sui docenti che rubano lo stipendio, sui professori del sud che scippano i posti al nord, sugli insegnanti che non sanno insegnare, in un crescendo forcaiolo quotidiano, ce ne siamo giocati una marea, statene certi, perchè fessi non sono ( vedi adesione Snals e Ugl allo sciopero anti Gelmini).
Passiamo agli studenti: servizi sui “bravi ragazzi” che studiano e non vanno a contestare “come gli ubriaconi”, apologie delle “guardie bianche” del sistema scolastico che solo con il grembiule e il voto in condotta potranno avere un futuro “da college a stelle e strisce”, minaccia di manganellate sulla testa a chi dissente.
Pensate che si radichi così il voto giovanile? Pensate davvero che, al di là degli agitatori di sinistra che peraltro fanno il proprio mestiere, non vi siano migliaia di giovani di destra che pensano che abbiate fatto una stronzata e che si sentono presi per il culo?
Non tutti nascono ricchi, caro Feltri, per poter dire, come hai scritto tu, in risposta a un intervento di un deputato di An che difendeva il diritto della destra di” fare movimento” per migliorare la società italiana, che ” il profilo che lei traccia dello studente ribelle, coincide perfettamente con la biografia di un imbecille. Nel ’68 la destra non comprese le ragioni della rivolta, per il semplice motivo che non c’era ragione di fare tutto quel casino”.
Diamo agli studenti che, se pur scompostamente e magari sbagliando anche, tentano un approccio con l’impegno politico l’epiteto di “imbecilli” e andremo molto lontano. Per te, Feltri, la società presessantottina andava bene, ma a molti no.
Non ci interessa se il ’68 ha fallito o meno, ma pensi davvero che la società politica e civile precedente fosse migliore? Che non ci fossero ladri e mariuoli? Che non ci fossero diseguaglianze sociali e “caste” privilegiate? Che i diritti delle donne fossero tutelati? Che il potere democristiano non avesse incancrenito tante coscienze?
Potrei chiederti quale destra pensi di rappresentare, con quella destra degli egoismi e del “partito d’ordine” al massimo arriveresti al 20% e con certi elementi che pensano che la politica sia la panchina pulita ai giardinetti e basta e che si schifano di mantenere “un meridionale”, salvo sfruttare in nero un onesto lavoratore straniero, dove pensi che sarebbe arrivato Berlusconi?
A vincere le elezioni con i figli di papà che si schiantano il fine settimana col Mercedes, fatti di alcol e coca, che frequentano le “buone compagnie”, che non si sporcano “con la massa”, che pensano che sia solo il denaro che muove il mondo? Che vestono Armani e che sorseggiano l’aperitivo nei locali giusti, in compagnia di qualche aspirante velina e inspirante zoccola?
Se il Centrodestra è al governo, mettetevelo bene in testa è perchè la sinistra ha fallito proprio sulle tematiche sociali, non ha saputo dare risposte, speranze, sogni.
E tanti italiani hanno votato a destra per la prima volta magari proprio per avere un aiuto, per sognare un lavoro, una casa, una famiglia, avere una dignità , non sentirsi emarginati, numeri indefiniti senza speranza, precari nel lavoro, negli affetti, nelle prospettive di vita.
Se ne fottono del “lodo Alfano”, degli aiuti alle banche e alla cordata Cai, delle auto blu, delle consulenze, dei militari per strada che non servono a una mazza, senza questi ceti sociali medi e ormai bassi qualcuno se lo scordava di vincere le elezioni
Senza questi giovani che “movimentano” la società per cambiarla in meglio, auspicando il merito, certo, ma prima garantendo uguale base di partenza a tutti, non si vinceva neanche la coppa del nonno, lo volete capire?
E allora ascoltateli prima ogni tanto, invece che mostrare arroganza, prendete iniziative sociali, invece che dipingere il “modello del giovane di destra” come quello che difende lo status quo, il fighetto che ama i bei vestiti, l’ordine, il denaro, la carriera, l’auto di lusso, le buone compagnie. Prima di trovarci come testimonial Pietro Maso, meglio essere chiari che in Italia c’e’ una destra sociale, popolare e nazionale che è l’anima dell’elettorato del centrodestra. Da nord a sud.
Andate a intervistare qualche giovane di destra che vive nelle case popolari ogni tanto, se non siete capaci di trovarli ve li presento io, sono queste le persone stupende che dovreste ascoltare. Insegnerebbero qualcosa anche a tanti giornalisti di area più che stare ad ascoltare una riunione a Palazzo Chigi.
Meno Maso e meno masochisti. E soprattutto siate più altruisti…
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