MA È LA POLIZIA PENITENZIARIA O L’A-TEAM? POLEMICHE PER IL NUOVO CALENDARIO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA, UN SUSSEGUIRSI DI FOTO DI AGENTI CHE MOSTRANO MANGANELLI, PISTOLE E TECNICHE PER IMMOBILIZZARE UNA PERSONA A TERRA
IL PD CHIEDE A NORDIO DI RITIRARLO: “È VIOLENTO E MACHISTA, RAPPRESENTA LE CARCERI COME ESCLUSIVO TEATRO DI CONFLITTO E VIOLENZA. SI RISCHIA DI LEGITTIMARE APPROCCI REPRESSIVI”
Il carcere dovrebbe essere luogo di riscatto. E gli agenti i custodi di quel luogo così complesso dove quest’anno 86 detenuti si sono tolti la vita. Eppure il calendario 2025 della polizia penitenziaria è un susseguirsi di foto che fanno sfoggio di forza e muscoli. Dodici scatti con manganelli in pugno, pistole spianate e scudi antisommossa, tecniche per immobilizzare una persona a terra e azioni di contenimento, agenti al poligono e con il volto coperto o giubbotti antiproiettile.
«È violento e machista», tuonano dal Partito Democratico. «Chiediamo al governo il ritiro immediato». I messaggi che trasmette, sottolineano, «rappresentano le carceri come esclusivo teatro di conflitto e violenza». Così «si rischia di legittimare approcci repressivi, in netto contrasto con il ruolo che il sistema penitenziario dovrebbe svolgere: favorire il reinserimento sociale delle persone detenute e garantire il rispetto della loro dignità».
Il gruppo parlamentare del Pd annuncia un’interrogazione a prima firma della deputata Michela Di Biase e sottoscritta dalla responsabile giustizia Debora Serracchiani: «Invitiamo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a cui chiediamo se ha visto e condiviso il video e il calendario prima della loro pubblicazione, a riferire con urgenza in Parlamento».
(da agenzie)
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