MA LA MELONI NON ERA QUELLA DI “SONO UNA DONNA, SONO CRISTIANA?” ORA E’ PER IL NATALE CONSUMISTICO
“NATALE MOMENTO SPIRITUALE? NON SIAMO IL GOVERNO DEGLI AYATOLLAH”… VOLEVA IL PRESEPE, ORA E’ ARRIVATA ALL’APOLOGIA DELLE PISTE DA SCI
Pur di attaccare, si dice qualunque cosa. Anche se non ha senso, l’importante è colpire, criticare, polemizzare.
Giorgia Meloni segue la scia di Salvini sul Natale, e c’erano pochi dubbi: “Sento Conte dire che il Natale è un momento di spiritualità e che si sta meglio in pochi… adesso ci fa pure da guida spirituale? Non siamo il governo degli ayatollah, qualcuno glielo spieghi” dice la stessa che dal palco di Roma urlava di essere ‘donna e cristiana’.
“Abbiamo necessità di fermare contagio, ma anche il disperato bisogno di guadagnare e il Natale in questo senso è rilevante. Conte ha detto che probabilmente gli impianti sciistici saranno chiusi”
Quale sarebbe la soluzione di Giorgia Meloni? Lasciare tutto aperto a Natale e permettere al contagio di correre per far girare l’economia
Senza contare che queste dichiarazioni consumistiche sul Natale vengono da chi, negli scorsi anni, si appostava davanti le scuole con il presepe in mano per preservare le tradizioni cristiane.
Un bel salto, dal Natale cristiano a quello capitalistico.
(da Globalist)
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