MA QUANTO GUADAGNA REALMENTE SALLUSTI E PERCHE’ SI VERGOGNA A DIRLO?
È IL TORMENTONE NATO DA BOCCHINO DURANTE UNA TRASMISSIONE TV: SENZA RISPOSTA….FORSE PRENDE DUE STIPENDI, COME DIRETTORE DE “IL GIORNALE” E COME COLLABORATORE DI MEDIASET…UN RECENTE GROSSO AUMENTO AVREBBE FATTO INFURIARE FELTRI
È il tormentone della giornata.
Italo Bocchino che domanda al direttore de il Giornale, Alessandro Sallusti: “Dì, quanto guadagni?”, ha scalato la vetta dell’hit-parade dei siti d’informazione.
Quasi quattordici minuti, ripetuti, ossessivi, a tratti duri oltre il consueto, con il vicepresidente fliniano pronto ad accusare il giornalista di “killeraggio mediatico per conto di Silvio Berlusconi”.
Passate ventiquattr’ore, abbiamo contattato lo stesso Bocchino per capire.
E lui: “Sentite Sallusti, magari ora ha avuto il tempo giusto per regalarci l’ammontare della cifra…”.
“Non ha risposto l’altro giorno e non intendo farlo oggi perchè non voglio avallare l’equazione ‘stipendiato dalla famiglia del premier, quindi non libero, quindi un servo’ — spiega Sallusti al Fatto Quotidiano —.
E comunque Bocchino vada a cercare la mia dichiarazione dei redditi”.
Va bene, ma intanto ce lo dica a noi…
“No, no — continua —, prendo i soldi come fanno D’Alema, Saviano e molti altri. Comunque, non avete proprio niente da fare che porre queste domande!”.
Però lei non risponde…
“Ancora! Andate a chiederlo a Saviano. Allora anche lui è servo. Insomma, non devo dare alcuna risposta a Bocchino”.
Si è visto.
Il duello tra i due è stato inedito: ospiti della trasmissione “In onda”, su La7, per una volta il direttore de il Giornale ha dovuto giocare pesantemente in difesa, schiacciato all’angolo da un “avversario”, pressato sempre dalla stessa domanda, e non in grado di spostare l’attenzione.
E non parliamo di un inesperto di comunicazione, chiedere a Massimo D’Alema, mesi fa incappato nelle trappole dello stesso Sallusti, tanto da perdere la calma e urlargli: È un bugiardo e un mascalzone! Vada a farsi fottere”.
L’argomento era la vecchia affittopoli romana. Risultato? Reprimenda dell’ordine dei giornalisti per il lìder Maximo, rischio rissa dietro le quinte della trasmissione tra lo stesso D’Alema e Sallusti, oltre a un’enorme soddisfazione per lo staff del premier.
Ecco, questa volta è toccato subire al giornalista preferito del Caimano.
La prova della sua difficoltà in trasmissione esce dall’ultima battuta regalata a il Fatto: “Ah, voglio precisare una cosa: sono monoreddito — spiega il direttore —, quindi non ho alcun contratto con Mediaset. Bocchino ha sbagliato”.
Eppure non lo ha sottolineato in trasmissione.
Ha lasciato correre le parole di Bocchino e la fantasia-pallottoliere di chi ascoltava.
Su, ci dica un indizio: è tra i duecento e i trecentomila euro netti l’anno? “Pensi a Saviano…”.
Niente da fare, quindi.
Così, in attesa della dichiarazione dei redditi, dobbiamo affidarci anche alle voci di corridoio de il Giornale, che danno Sallusti beneficiario di un alto, altissimo aumento di stipendio successivo all’addio di Vittorio Feltri.
E quest’ultimo inferocito per la troppa attenzione economica riservata al suo storico vice.
Voci, supposizioni, forse illazioni, a partire da quelle espresse dal finiano di ferro.
Che, certo, tanto silenzio e tanto mistero non fanno che aumentare.
Alessandro Ferrucci
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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