MAFIA CAPITALE SVELA ALL’ITALIA LA CORRUZIONE TRASVERSALE
I CITTADINI LA PERCEPISCONO SEMPRE PIU’ DILAGANTE, MA LA POLITICA SEMBRA PIU’ ATTACCARE I GIUDICI
Se la Prima Repubblica è caduta, all’inizio degli anni Novanta, per gli scandali di Tangentopoli, la Seconda ha tradito le promesse di rigenerazione.
L’alternanza dei governi di centrodestra e centrosinistra non ha migliorato la situazione: i cambiamenti normativi – si pensi all’abolizione del reato di falso in bilancio, o alla riduzione dei tempi per la prescrizione – hanno reso meno facile colpire i politici corrotti.
Così, oggi, oltre la metà degli italiani ritiene che la corruzione sia più diffusa, rispetto all’epoca di Mani Pulite.
I dati di Demos rilevano da tempo queste opinioni. Ma, nell’ultima fase, il giudizio dei cittadini si è fatto molto più severo.
Le cronache dell’ultimo anno, del resto, propongono una quotidiana rassegna di inchieste e mazzette, arresti e avvisi di garanzia: dai casi Expo e Mose, fino a “Mafia Capitale”.
Da giugno, l’idea di un trend ascendente della corruzione politica supera il 50%, e arriva al 56% nel sondaggio di dicembre
Rispetto ai dati del 2010-2011, quando ancora governava Berlusconi, questa convinzione è lievitata di venti punti.
Sono soprattutto le generazioni più anziane, peraltro, a percepire il peggioramento rispetto a vent’anni fa: si tratta di un’opinione condivisa da oltre il 70%, tra le persone che superano i 55 anni.
Le responsabilità , tuttavia, sono difficili da individuare: tre intervistati su quattro (75%) pensano che il problema sia ormai trasversale: da sinistra a destra.
Le opinioni si differenziano, solo in parte, secondo una linea di divisione che separa le forze di opposizione e di governo (a livello locale e nazionale).
Sono infatti anzitutto gli elettori di centro-destra e del M5s a denunciare l’intensificarsi degli intrecci tra politica e malaffare.
Ma, anche tra gli elettori di centro e centro-sinistra, circa la metà registra una progressiva accentuazione dell’illegalità politica.
Che fare? Affidarci ancora una volta alla capacità della magistratura di individuare e perseguire i corrotti e i mafiosi?
Diversamente dagli anni Novanta, i politici sembrano assorbire senza troppi problemi le notizie di scandali e corruzione.
Mentre, come certificano le opinioni degli italiani, le misure finora messe in atto si sono rivelate del tutto inefficaci.
Roberto Biorcio e Fabio Bordignon
(da “La Repubblica”)
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