MAGISTRATI BOCCIANO DECRETO SICUREZZA: “INQUIETANTE”
“DA UN LATO VOGLIONO FAR APPARIRE UN PROBLEMA CHE NON ESISTE, DALL’ALTRO REPRIMERE IL DISSENSO”…. CRITICI ANCHE I PENALISTI
Si riaccende lo scontro tra magistrati e governo. Dopo la riforma della giustizia, è il decreto Sicurezza, approvato venerdì dal Cdm, ad aprire un nuovo fronte di tensioni. L’Associazione nazionale magistrati ha bocciato il provvedimento che ha preso il posto del ddl approvato alla Camera e in corso di esame al Senato.
“È inquietante il messaggio del decreto, sembra avere solo un duplice obiettivo: da una parte, creare nella collettività un problema che non esiste, perché non mi pare che ci sia alcun allarme sociale o alcuna questione emergenziale legata all’ordine pubblico; dall’altra, tentare di porre le basi per la repressione del dissenso”, ha dichiarato il segretario dell’Anm Rocco Maruotti durante la riunione del Comitato direttivo centrale dell’Associazione. “Credo porterà a non pochi problemi interpretativi e applicativi”, ha aggiunto il presidente Cesare Parodi– “È un documento che non ha mezze misure, interviene su alcuni settori di ordine pubblico, accontentando un po’ il desiderio di una parte della cittadinanza, ma è un provvedimento per certi aspetti molto restrittivo e punitivo, che quindi ovviamente susciterà sentimenti opposti”.
Nonostante le limature su alcune disposizioni del testo (dal carcere per le donne incinte al divieto di acquistare una sim per i migranti), il sindacato delle toghe ha criticato il decreto e il prossimo 15 aprile incontrerà il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a cui esporrà le sue preoccupazioni. Critiche al decreto arrivano anche dai penalisti, secondo cui “restano di fatto tutte le criticità del ‘pacchetto sicurezza’ relative alla inutile introduzione di nuove ipotesi di reato, ai molteplici sproporzionati e ingiustificati aumenti di pena, alla introduzione di aggravanti prive di alcun fondamento razionale, alla criminalizzazione della marginalità e del dissenso”.
(da agenzie)
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