MAGISTRATO SOTTO SCORTA DOPO LE MINACCE DI MORTE DEI SOVRANISTI SEGUITI AL SOLITO POST DI SALVINI CHE LO ACCUSAVA DI AVER ASSOLTO SUOI CONTESTATORI A VIAREGGIO
NESSUNO VA A PRELEVARLI A CASA E GLI ITALIANI DEVONO PAGARE LA SCORTA A CHI HA SOLO APPLICATO LA LEGGE
E’ sotto scorta il giudice Gerardo Boragine che ha assolto un gruppo di giovani che avevano manifestato nel 2015 contro il segretario della Lega Matteo Salvini.
E’ sotto scorta Boragine perchè così ha deciso il Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica di Lucca.
Il giudice è stato “fatto oggetto di pesanti insulti e gravi minacce” nei commenti a un post su Facebook del ministro dell’Interno datato 15 dicembre.
L’Anm Toscana esprime solidarietà al giudice che ha assolto 26 giovani processati dopo una manifestazione del 2015. “Evidentemente aggredire e lanciare sassi per qualcuno non è reato. Evviva la giustizia italiana. Io tiro diritto, aveva scritto Salvini nel post, cui hanno fatto seguito tantissimi commenti alcuni dei quali minacciosi.
Chi chiede di spazzare via la “magistratura corrotta”, chi chiede una riforma, chi passa alle offese e alle minacce
Tra i diversi commenti al post del ministro dell’Interno qualcuno aveva pensato bene di inserire la foto del giudice, mentre altri parlavano di ‘magistratura rossa’ fino a chi è arrivato a scrivere: “io direi cominciamo a insultare e a tirare sassi a questi giudici…’.
I 26 giovani, accusati di adunata sediziosa, erano stati denunciati dopo una manifestazione contro Matteo Salvini durante un comizio a Viareggio nel maggio 2015.
Il giudice li ha assolti perchè “il fatto non sussiste”.
L’impianto accusatorio vedeva gli imputati accusati di manifestazione non autorizzata e adunata sediziosa. Il processo si è concluso con una assoluzione per tutti gli imputati su richiesta formulata anche dalla stessa Procura.
Nella nota l’Anm Toscana evidenzia come “le iniziative e le decisioni giudiziarie possono essere legittimamente criticate, con il rispetto del limite della continenza, che nel caso di specie indubbiamente è stato travalicato”.
Per questo l’Anm respinge “con fermezza, in quanto lesivi dei valori di terzietà , autonomia e indipendenza propri dell’intera Magistratura, gli attacchi immotivati verso i singoli magistrati che svolgono il loro mandato soggetti soltanto alla legge, senza condizionamenti e pregiudizi ideologici”.
Resta da capire una cosa.
Perchè gli autori delle minacce non sono stati identificati dalla Polizia postale, prelevati al loro domicilio, arrestati e processati per direttissima.
Evidentemente nell’Italia sovranista la legalità è un optional e un giudice che applica la legge ( lo stesso Pm aveva chiesto l’assoluzione in quanto era stato accertato dai filmati che nulla di violento era stato commesso) deve vivere sotto scorta e quattro leoni da tastiera sono legittimati a minacciare di morte un magistrato e possono continuare a circolare per strada.
(da agenzie)
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