MALTRATTAMENTI DOMESTICI IN AUMENTO
VIOLENZA CONTRO LE DONNE… ALLO SPORTELLO DELLA CLINICA MANGIAGALLI DI MILANO IN 10 MESI SI SONO PRESENTATE 163 DONNE… IN MAGGIORANZA ITALIANE, GIOVANI E ISTRUITE… I MARITI “NORMALI” SONO LA MAGGIORANZA DEI COLPEVOLI
Violenze fisiche, sessuali e psicologiche. Ad appena dieci mesi dall’inaugurazione dello Sportello sulla violenza domestica alla clinica Mangiagalli nella “civilissima” Milano, sono ben 163 le donne che hanno chiesto aiuto, praticamente una ogni due giorni. E per una donna che ha il coraggio di denunciare i maltrattamenti, quante preferiscono tacere?
I dati sono sempre più allarmanti, segno di un profondo disagio nelle relazioni tra coniugi anche nelle città più industrializzate.
Nel caso specifico indicato, sono 93 le donne italiane e 70 le straniere, per lo più sudamericane o dell’Est europeo. Quasi tutte con situazioni familiari rientranti nella normalità . Non si parla più di situazioni disagiate, il fenomeno della violenza domestica è ormai trasversale.
Elevato il numero di professioniste, con mariti e compagni a loro volta di alto livello sociale ed economico e con un grado di istruzione elevato, che si rivolgono allo sportello della Mangiagalli.
La maggior parte subisce violenza dal marito (il 44,2%), dal compagno ( 27%) e dall’ex ( 20%). Tutte le altre da un membro della famiglia: figlio o padre ( 4%) e fratello ( 2%).
Il 33% delle donne che sono riuscite ad affrontare il problema dei maltrattamenti in famiglia con gli esperti della clinica, ha un’età compresa tra 35 e 44 anni.
Il 26,4% ha tra i 25 e 34 anni, il 19,1% tra 45 e 54 anni. Le più giovani ( tra i 18 e i 24 anni) sono il 12,8%, quelle con più di 55 anni sono l’8,6%.
E se la violenza fisica ( 177 le vittime in 9 mesi) non avviene mai senza la violenza psicologica, sono 111 le donne che “vengono quotidianamente minacciate, denigrate, umiliate, intimidite, arrivando ad isolarsi, senza avere più fiducia e stima in stesse”.
Spesso queste violenze avvengono davanti a figli minorenni che, a loro volta, diventano oggetto di violenza psicologica, diretta o indiretta.
Diventa sempre più urgente che iniziative come questa della clinica Mangiagalli, finanziata dal Comune di Milano, si estendano in tutte le città almeno di medie dimensioni, attraverso la creazione di “sportelli antiviolenza domestica”, con numero telefonico a disposizione 24 ore su 24.
A Milano ci lavorano 5 psicologhe e 4 assistenti sociali, con reperibilità telefonica continua. Se siamo in presenza di una violenza fisica o sessuale si attivano anche gli accertamenti sanitari, in ogni caso viene garantita l’assistenza legale, fino a mettere le donne in contatto con comunità di protezione.
Ovviamente nei casi previsti, si arriva anche alla denuncia alla Magistratura dei colpevoli.
Se questa rete protettiva si estendesse, magari anche ai casi di molestie ripetute da parte di ex o di estranei con un coordinamento efficace con le forze dell’ordine e la Magistratura, tanti efferati crimini potrebbero essere prevenuti e repressi sul nascere.
La verità è che ci sono troppi sfigati in giro che pensano di affermare la loro “mascolinità senza cervello” usando le mani. A questi bulli sfigati, anche se colti e istruiti, lo Stato deve saper distribuire apposite sprangate morali e giudiziarie, prima che commettano violenze.
Non siamo per la giustizia del giorno dopo un omicidio annunciato, vogliamo una prevenzione severa e implacabile.
Chi sbaglia deve pagare, le regole della società civile vanno rispettate, donne e bambini vanno tutelati a priori.
Chi rompe i coglioni deve sapere che lo aspetta la cella, altro che costringere le donne a fare inutili denunce, senza mai un seguito, contro lo stesso molestatore, e finire poi sgozzate sotto casa, perchè uno Stato imbelle non è riuscito neanche a spezzare giuridicamente la schiena a un potenziale assassino, prima che commettesse un reato annunciato.
Basterebbe una legge chiara e la volontà politica di applicarla senza pietà . Altro che cianciare di “linea dura” in tv ogni sera, muovessero il culo ogni tanto concretamente e tante vittime innocenti sarebbero ancora in vita.
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