MARA CARFAGNA: COSA INSEGNA ALL’ITALIA IL VOTO IN SASSONIA
LA CDU NON HA CEDUTO AI TEMI SOVRANISTI, HA TENUTO DURO SU INTEGRAZIONE DEI LAVORATORI STRANIERI, SOLIDARIETA’ E TRANSIZIONE AMBIENTALE ED E’ STATA PREMIATA
La profondità del cambiamento portato dal Covid in Europa è ben evidente nell’esito del primo voto “importante” di questa stagione.
È il voto nella più piccola regione dell’Est tedesco, la Sassonia: me ne interesso perché più volte ho paragonato l’opera di riunificazione delle due Germanie compiuta da Angela Merkel all’immenso compito che ci attende nel Sud Italia, con il Recovery Plan.
La Sassonia è stata per molto tempo l’epicentro del voto di protesta con forti venature anti-europee, xenofobe e inclini al negazionismo climatico. Scelta ribellista intercettata e cavalcata dall’ultradestra dell’Afd, con risultati così consistenti da far temere il sorpasso sui moderati della Cdu.
Nulla di questo è successo, anzi. La Cdu ha registrato una straordinaria avanzata e l’Afd è scivolata indietro: sempre forte ma non più preoccupante per gli equilibri politici generali.
Il test tedesco ci conferma che anche nelle aree più disagiate ed economicamente più fragili del Continente il “voto contro” ha perso gran parte del suo appeal. Le opinioni pubbliche chiedono meno rivoluzione e più protezione, meno utopia e più serietà, anche nella gestione dei consistenti fondi che il combinato disposto tra Next Generation Eu e congelamento dei vincoli di bilancio ha messo a disposizione degli Stati.
La prossima tornata elettorale italiana, che interessa una grande Regione meridionale, la Calabria, e numerose città del Sud a cominciare da Napoli, ci dirà quanto questa nuova sensibilità è diffusa anche nel nostro Paese.
Certo è che per venire a galla e trovare riconoscimento ogni domanda ha bisogno di un’offerta: vale per le merci come per la politica.
In Germania l’offerta è stata molto chiara: la Cdu non ha ceduto in alcun modo né ai temi né agli atteggiamenti imposti dall’estremismo, ha tenuto duro sull’integrazione dei lavoratori stranieri, sulla transizione ecologica accompagnata da misure di compensazione, sulla solidarietà europea. È così che i cristiano-democratici hanno intercettato gli orientamenti emergenti dell’elettorato trasformandoli in consenso elettorale.
È stato corso un rischio – molti giudicavano la strategia della CdU perdente e il sorpasso dell’Afd inevitabile – ed è stato incassato un premio.
Credo che in questa vicenda ci sia una interessante lezione anche per la politica italiana, che tende a farsi follower della parte più rumorosa e visibile dell’elettorato e troppo spesso ignora istanze più larghe e profonde: nel “vecchio mondo” pre-Covid, protestatario e scontento di tutto, farsi paladini di posizioni ultras poteva funzionare. Ma ora?
Mara Carfagna
(da agenzie)
Leave a Reply