MARCO TRAVAGLIO: “VESPA CREDE CHE IL GIORNALISTA SIA UNA VIA DI MEZZO FRA IL MANUTENTORE E L’ESTINTORE”
“CREDE CHE L’IMPARZIALITÀ SIA LECCARE TUTTI I POTENTI, DI DESTRA E DI SINISTRA, CON LO STESSO TRASPORTO. COME DISSE GIAN ANTONIO STELLA, ‘SI CREDE EQUIDISTANTE, INVECE È EQUIVICINO’”
Ventun anni fa, al posto di Meloni e Salvini, litigavano Bossi e Fini perché quest ’ultimo voleva dare il voto agli immigrati. Bruno Vespa invitò Fini a Porta aPorta, ma non Bossi, che protestò ma fu invitato due settimane dopo, quando ormai la polemica era evaporata.
E La Padania domandò maliziosa: perché Vespa ha rinunciato a uno scontro fra i due ministri che gli avrebbe procurato, una volta tanto, un picco di ascolti? Lo sventurato rispose: “Non volevo compromettere la stabilità del governo”. Come se fosse un problema suo.
Nel 1972, al posto di Bernstein e Woodward imbeccati da Gola Profonda sul Watergate, Vespa si sarebbe mangiato le carte per non compromettere la stabilità di Nixon. Ma è fatto così: crede che il giornalista sia una via di mezzo fra il manutentore e l’estintore. Che le uniche fonti attendibili siano quelle ufficiali (infatti nel 1969 annunciò alla Nazione che “il colpevole della strage di piazza Fontana è Pietro Valpreda”, poi totalmente scagionato; e nel 1980, subito dopo la strage di Bologna, ipotizzò un’esplosione delle cucine di un ristorante vicino alla stazione).
E che l’imparzialità sia leccare tutti i potenti, di destra e di sinistra, con lo stesso trasporto. Come disse Gian Antonio Stella, “si crede equidistante, invece è equivicino”.
Ogni tanto qualcuno di centrosinistra si lamenta per i servizietti di Vespa al centrodestra e ne viene regolarmente zittito: ma li faccio anche a voi, che venite più spesso degli altri (memorabile il record tuttora ineguagliato di Bertinotti). Infatti fu l’Ulivo a portare da una a quattro le sue serate settimanali.
Ora Pd e 5S protestano per il doppio soffietto alla Meloni dell’altroieri (prima a Cinque Minuti e poi a Porta a Porta): sia per l’assenza di domande vere (una novità), sia perché le balle dell’insetto hanno financo superato quelle della premier (“Il sito Politico la indica come il leader più influente d’Europa”: falso, il primo è il polacco Tusk, mentre la Meloni prevale in una sottocategoria e viene definita il “camaleonte politico per eccellenza”). Proteste sacrosante, se non fosse che Elly Schlein si accinge a duettare con la Meloni proprio chez Vespa. Ma smettere di andarci?
Marco Travaglio
(da Il Fatto Quotidiano)
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