MARESCIALLO FACEVA LA SPIA A COSENTINO SU INDAGINI RISERVATE: ARRESTATO
AVREBBE CONSEGNATO ATTI DI INDAGINE SUI RAPPORTI TRA CESARO E LA CAMORRA
Un maresciallo dei carabinieri è stato messo ai domiciliari per rivelazione di segreto di ufficio per avere consegnato atti di indagine riservati all’ex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, indagato in stato di libertà per ricettazione, nell’ambito della stessa inchiesta.
A quanto si è appreso l’indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, si riferisce, in particolare, alla consegna di atti riguardanti presunti rapporti con la camorra da parte dell’ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro.
L’accusa di ricettazione contestata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli all’ex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, “riguarderebbe delle informazioni riservate rivelate dal maresciallo dell’Arma attraverso una pen drive il cui utilizzo è emerso dall’analisi del computer del politico”.
È quanto rende noto l’avvocato Agostino De Caro, legale dell’ex sottosegretario, interpellato dall’agenzia Ansa
“Il computer – dice De Caro – fu oggetto di accertamento in seguito all’arresto di Cosentino avvenuto il 3 aprile del 2014”
In quella circostanza Cosentino finì in cella nell’ambito di un’indagine della Dda di Napoli sugli affari della società di famiglia, l’Aversana Petroli; nel corso dell’operazione furono arrestati anche due fratelli dell’ex coordinatore campano del Pdl. I carabinieri inoltre perquisirono l’abitazione di Cosentino in via Giannone a Caserta analizzando attentamente il computer.
(da agenzie)
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