MATTARELLA LO BACCHETTA E LOLLOBRIGIDA FA FINTA DI NIENTE: “NON CE L’HA CON ME QUANDO PARLA DI ETNIE”
CHE COMICHE, NEGA CHE IL PRESIDENTE SI RIFERISSE A LUI
Il Presidente Mattarella, dicendo che bisogna smettere di parlare di etnie e tutelare tutte le persone, non si riferiva certo al ministro Lollobrigida e alle sue esternazioni degli ultimi mesi. Chiunque ha letto le parole del capo dello Stato ha pensato, inevitabilmente, alle frasi sulla sostituzione etnica pronunciate dal ministro della Sovranità Alimentare. Poi rettificate a più riprese: Lollobrigida prima ha detto che vuole tutelare l’etnia italiana, poi che vuole cancellare la parola razza dalla Costituzione. In ogni sua uscita pubblica, ormai, il braccio destro di Giorgia Meloni torna sull’argomento, difendendo gli ideali di Fratelli d’Italia e – allo stesso tempo – causando nuove polemiche.
“Ma no, credo che il Presidente, se avesse voluto riferirsi a me, avrebbe fatto in modo che lo sapessi prima”, ha detto Lollobrigida a Repubblica, negando che il capo dello Stato potesse riferirsi a lui dicendo che “è la persona, e non l’appartenenza a un gruppo etnico, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione”. Considerando che il ministro, pochi giorni fa, ha detto che bisogna tutelare l’etnia italiana, è difficile pensare che Mattarella non si riferisse a lui.
Nella sua intervista il ministro dice che non bisogna ascoltare il Presidente Mattarella, e non interpretarlo. Il che non si sa bene cosa significhi. Ma così “si rischierebbe di strumentalizzarlo”. Poi Lollobrigida ha provato a mischiare ulteriormente le carte, citando Manzoni: “C’è stato un autore italiano, come colui che ha scritto i Promessi sposi, che più ha trasmesso il concetto di matrimonio e dunque di famiglia?”. Insomma, ogni occasione è buona per difendere la famosa famiglia tradizionale.
“Esistono autori che hanno affermato e difeso l’identità italiana – ha concluso Lollobrigida – Si vuole discutere pure la tutela dell’identità? Ma quando mi soffermo su questi temi, ormai, c’è sempre un attacco”. Per chiosare mancava solo lui all’appello: un po’ di sano vittimismo.
(da Fanpage)
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