MATTEO RACCONTA COSA SIGNIFICA ESSERE GAY A PONTIDA: “IL SINDACO CI CONSIDERA CITTADINI DI SERIE B”
“QUANDO E’ STATO ELETTO HA PRESTATO GIURAMENTO SULLA COSTITUZIONE, FAREBBE BENE A LEGGERLA”
Matteo Errico, 26 anni, è gay.
Fino all’anno scorso ha vissuto a Pontida, la roccaforte della Lega Nord diventata celebre in questi giorni per la crociata anti-omosessuali del suo sindaco, Luigi Carozzi.
Da quando ha deciso di andare a convivere con il suo compagno, Matteo ha cambiato città . “Pontida per noi sarebbe diventata invivibile”, dice ad HuffPost. “Ci torniamo solo per trovare la mia famiglia. Ma poi giriamo alla larga”.
Da quando è cambiata l’amministrazione comunale, il clima è peggiorato, racconta il ragazzo che di giorno lavora a un supermercato e alla sera studia per preparare gli esami di Scienze della comunicazione.
Il suo sogno è diventare uno scrittore e lavorare come addetto stampa. Ma non tornerà a Pontida perchè per gay e lesbiche “non è un paese accogliente”. E non lo è mai stato.
Matteo ha scoperto il suo orientamento sessuale a 15 anni. “Sono stato il primo ragazzo della scuola a dichiararmi. E anche nella mia squadra di pallavolo”.
Ma non è stato facile. “Ho avuto un’adolescenza travagliata. Mi sono fidanzato per la prima volta a 19 anni, ma con lui non mi sono mai fatto vedere a Pontida”.
Nella vita di tutti i giorni, Matteo non ha mai ostentato il suo orientamento sessuale. “Tendenzialmente lo nascondevo, non perchè mi vergognassi ma perchè temevo che la mia famiglia avesse delle ripercussioni nella vita sociale. Mi preoccupavo per loro, per questo ho sempre cercato di mantenere un profilo basso”.
Ma, nonostante questo, “quando giravo per il paese mi sentivo sempre gli occhi addosso”, racconta Matteo ad HuffPost.
“La gente mi faceva sentire diverso”. E adesso? “Il clima è sempre lo stesso. La comunità di Pontida è arretrata, bigotta e molto chiusa. Se non rientri nei loro canoni ti guardano con sospetto e tendono a emarginarti”.
Ma oggi, osserva Matteo, non sono più tutti così. “Da quando siamo diventati famosi in tutta Italia per i provvedimenti di questo sindaco, c’è una parte di pontidesi arrabbiata a cui non piace passare per omofoba e razzista”. Anche se, ammette, “sono solo una minoranza”.
E così, oltre agli sguardi storti della gente, adesso ci si è messa anche la giunta.
Un sindaco che, dice Matteo ad HuffPost, “ti giudica una persona di serie B, anche se le tasse le paghi come tutti, e che fa qualsiasi cosa per escluderti dalla comunità “.
Un motivo in più per gli omosessuali pontidesi per non esporsi ma, dice Matteo, qualcosa deve cambiare perchè non è giusto che i gay siano costretti a scappare “come se avessero commesso un crimine”.
Quando si vive in un luogo “è giusto sentirti incluso, come tutti. Ognuno nella comunità può portare qualcosa di buono. Solo così si può migliorare”.
Ma Matteo è sicuro che non sarà il primo a rompere il tabù e a costituire una coppia di fatto a Pontida. “Per fare domanda, la giunta ha previsto una quota di 100 euro per i residenti e di 300 per chi viene da fuori”.
Ancora peggio se si sceglie l'”l’opzione premium”: per firmare il registro nella sala civica il costo è di 250 euro per chi vive a Pontida e di 600 per tutti gli altri.
E a fronte di tutte queste ostilità nei confronti dei gay, Matteo manda il suo personale messaggio al sindaco Carozzi, che non ha mai avuto il piacere di incontrare di persona: “Quando è stato eletto ha prestato giuramento sulla Costituzione, ma io la inviterei a rileggerla meglio così vedrebbe che molte cose che porta avanti sono incostituzionali”.
(da “Huffingtonpost”)
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