MDP MINACCIA DI LASCIARE LA GIUNTA IN REGIONE EMILIA ROMAGNA: TROPPI INSULTI DALLE FESTE DELL’UNITA’
“NON REGGIAMO IL MOCCOLO A RENZI E A ALFANO, D’ORA IN POI NOSTRI VOTI NON SCONTATI”
Dopo la burrascosa convivenza nel Pd renziano e la separazione, lo strascico di critiche e insulti continui.
Come una storia d’amore che fatica a chiudersi, il rapporto tra Partito Democratico e gli “scissionisti” che hanno seguito Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza non trova pace sul piano nazionale, non ne trova a maggior ragione su quello locale.
La misura è colma per gli esponenti di Articolo 1 in Emilia Romagna: troppo spesso presi di mira da diversi graduati e amministratori Pd durante le Feste dell’Unità , dove i fischi scattano automaticamente ogni volta che vengono pronunciati i nomi di D’Alema&Co., Mdp minaccia di lasciare le amministrazioni dell’Emilia-Romagna in cui governa al fianco dei democratici.
Gli ultimi attacchi sono arrivati dal segretario regionale Paolo Calvano al sindaco di Bologna Virginio Merola.
“Vorremmo ricordare che Articolo Uno in Emilia-Romagna- si legge in una nota del coordinamento regionale di Art.1 – è presente con lealtà e responsabilità in diverse giunte di centrosinistra a cui stiamo continuando a dare il nostro contributo in ragione della fedeltà a programmi di mandato a cui abbiamo lavorato e che abbiamo sostenuto in campagna elettorale”.
Ebbene, prosegue la nota, “non siamo disposti, dal momento in cui esercitiamo convintamente correttezza verso i nostri sindaci e amministratori, a sopportare all’infinito attacchi che inevitabilmente rischiano di avere ripercussioni anche in quelle realtà “.
Lo scontro si sposta anche sul terreno nazionale, con Mdp che avverte il Governo, dicendo che dopo lo stop al Senato della legge sullo ius soli e il molto probabile stop alla Camera sulla riforma della legge elettorale, il Movimento non garantisce più il sostegno su Def e legge di Bilancio. Alfredo D’Attorre spiega che “abbiamo dato al Governo e al Pd la nostra disponibilità a una conclusione ordinata e proficua della legislatura sui temi principali, ma i fatti ci dicono che ieri il Pd ha affossato lo ius soli al Senato e oggi rischia di affossare definitivamente la legge elettorale alla Camera. Se questi sono i frutti avvelenati del rinnovato fidanzamento tra Renzi e Alfano, nessuno può pensare che noi staremo lì a reggere il moccolo gratis et amore Deo”, spiega.
Per le prossime scadenze, legge di Bilancio in testa, per Mdp varrà dunque “il ‘liberi tutti’, non saremo corresponsabili di una conclusione insensata della legislatura”
(da “il Fatto Quotidiano”)
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