MENTRE GLI AFRICANI SBARCANO IN ITALIA ALLA RICERCA DI UN FUTURO MIGLIORE, SEMPRE PIÙ PENSIONATI ITALIANI SI TRASFERISCONO IN TUNISIA PER PAGARE MENO TASSE
NOI CONSIDERIAMO I MIGRANTI ECONOMICI IN ARRIVO DA NOI DEI PRIVILEGIATI CAPRICCIOSI, IN TUNISIA CONSIDERANO I MIGRANTI ECONOMICI UNA BENEDIZIONE DEL CIELO
Il mondo è strano: gli africani vengono in Italia alla ricerca di un futuro migliore e, alla ricerca di un futuro migliore, i pensionati italiani vanno in Africa. Da qualche giorno, le cronache insistono sui nostri anziani volati a migliaia in Tunisia (noialtri si sbarca un po’ più comodamente degli africani a Lampedusa) per una ricca vecchiaia. Il clima è ottimo, il mare meraviglioso, il costo della vita irrisorio, la tassazione al cinque per cento contro la media del trenta da noi.
L’emigrazione è cominciata almeno una decina di anni fa, e infatti oggi ad Hammamet, la città dell’esilio di Bettino Craxi, vivono circa seimila italiani.
Altra grande differenza fra i migranti diretti laggiù e quelli diretti quassù è che, mentre noi consideriamo i migranti economici in arrivo da noi dei privilegiati un po’ capricciosi, che non s’accontentano di quello che hanno, in Tunisia considerano i migranti economici in arrivo da loro una benedizione del cielo, poiché lasciano un bel gruzzolo
Non pochi sono i pensionati della pubblica amministrazione che, come tutti, raccontano la felice fuga dalle draculesche tasse italiane. E questo a me pare il magnifico nel magnifico, poiché è con le draculesche tasse italiane che gli si è pagato lo stipendio per tutta la vita.
E, senza le draculesche tasse italiane, magari qualcuno di loro sarebbe rimasto senza lavoro, senza stipendio e ora senza pensione esentasse. È così che gli italiani si credono buoni mentre credono cattiva l’Italia.
(da La Stampa)
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