MEZZO MILIONE DI DANNI AL GIORNO PER I CASEIFICI CAMPANI
LA MOZZARELLA IN CARROZZA….LA CAMORRA IN AUTO DI LUSSO: I RAPPORTI DEI NAS ERANO NOTI …DOV’ERA LA POLITICA?
Dopo la spazzatura sulle strade della Campania, l’Italia è riuscita a riconquistare le prime pagine dei giornali di tutto il mondo grazie alla mozzarella di bufala, a causa dei livelli di diossina troppo elevati, riscontrati in seguito ad alcuni controlli delle autorità preposte. Siamo così riusciti a “rimediare” una bella figura internazionale, facendoci tirare le orecchie persino dalla Corea del Sud e dalla Cina, il che è tutto dire.
Fermo restando che pare assodato che la mozzarella campana con marchio di tutela del Consorzio è assolutamente sicura, resta il fatto che in diversi casi esaminati il livello di diossina aveva superato il limite stabilito dall’Unione europea di 3 psicogrammi per grammo di grasso, resta poi da stabilire il dove, il come e il quando, ma far finta di nulla o difendere “ad ogni costo” la nostra produzione senza una minima autocritica vuol solo dire “farci del male” ancora a lungo.
Perchè se è vero che ci sono 113 aziende della filiera e 20.000 dipendenti che temono per l’occupazione, con una perdita giornaliera valutata in mezzo milione di euro al giorno, è altresì vero che intorno alle aziende “serie”, si è sviluppato non da oggi un “mercato” estremamente redditizio per la camorra . Come può il Governo far finta di nulla, se aveva nelle mani rapporti dettagliati dei Nas e del Noe della Campania, nonchè le ultime informative, secondo cui ” già nel 2001 è emerso il problema della diossina nel latte, allorchè vennero effettuati nella provincia di Napoli una serie di controlli presso locali allevamenti ovi-caprini, con l’accertamento, in 13 casi su 15, del superamento dei limiti massimi consentiti di diossina nel latte prodotto. ”
Il quadro che emerge dai rapporti non è certo tranquillizzante: campagne avvelenate dai rifiuti tossici seppelliti in aree agricole utilizzate per il pascolo, migliaia di bestie che ogni giorno muoiono o vengono abbattute perchè colpite da brucellosi o perchè il loro sangue è intriso di diossina, ovini che nascono deformi, veleni tossici abbandonati nei poli industriali, dirimpetto a zone battute da mandrie di bufale. La lunga mano della camorra si allunga sui responsabili delle ASL e sui veterinari, recentemente scoperti dai carabinieri a falsificare, d’accordo con gli allevatori, le provette del sangue degli animali moribondi.
A Nola è spuntato un traffico di macellazione clandestina che faceva arrivare sul mercato carni derivanti da animali affetti da tubercolosi, brucellosi o leucosi con rischi seri per il latte. I Nas hanno sgominato la cupola del bestiame del clan Fabbrocino, adusa a foraggiare veterinari amici e riempire le bestie con anabolizzanti per prolungare loro la vita. In un’altra operazione sono stati fatti abbattere animali a migliaia ( 2.800 in una sola volta) .Da mesi si moltiplicano le aree sequestrate (compreso un allevamento legato al boss Michele Zagaria di Castelvolturno) e mai bonificate, nel quale arrancano agnelli stremati dalla diossina, liquami tossici in paludi dove si abbeverano pecore, prossime a diventare carcasse. E’ una contaminazione devastante quella emersa nella indagine chiamata Chernobyl, dove il cromo esavalente emerge nelle terre dell’agro nocerino-sarnese e nelle falde acquifere della regione fino a Ceppaloni. O come nella operazione Meat Guarantor, in cui i carabinieri hanno rintracciato una infinità di animali moribondi macellate impunemente.
O come , nell’inchiesta Ecoboss, si è accertato l’inquinamento dell’intera catena alimentare nel feudo del boss Marano. O come nel Salernitano, dove sono stati apposti falsi marchi su prodotti caseari , o nel Casertano con un maxisequestro degli involucri della mozzarella di bufala contraffatti.
Per fare business sull’emergenza, la Camorra acquista in Romania e Bulgaria bufale a 150 euro, a prezzi stracciati, ufficialmente destinate a essere macellate. Poi i capi vengono contagiati di brucellosi e così si ottiene un ricco rimborso dallo Stato italiano ( a disposizione per la lotta alla brucellosi ci sono i fondi europei, gestiti dalla Regione Campania, per ben 66 milioni di euro) … un affare gigantesco. Una settimana fa sono state indagate dalla Procura di Napoli ben 109 persone….
Ci sono intercettazioni fatte dai NAS , tra camorristi e allevatori senza scrupoli dove si dice ” Se il popolo sapesse che il latte viene dalle bestie malate…” oppure ” L’animale è morto, macellalo lo stesso, poi lo vendiamo, basta che incassiamo”…e altre decine così. Solo Bassolino poteva arrivare a dire ” la Campania dal punto di vista alimentare è la Regione più sicura d’Italia”…e poi ci meravigliamo di essere presi per “inaffidabili” dalla Corea del Sud ? Che seguito “politico” hanno avuto queste decine di inchieste condotte egregiamente dai nuclei dei NAS ? Cosa è stato fatto per debellare questa vergogna? Sono queste le risposte che si aspetta il popolo italiano…
La vignetta è tratta da: www.ilgiulivo.com
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