“MI CANDIDO PER IL BERE COMUNE”: IN VENETO L’OUTSIDER (PER I SOCIAL) E’ LORENZO MANFRO
UNA CAMPAGNA ELETTORALE IRRIVERENTE: “DOPO I COMICI E I POLITICI SERI CHE FANNO RIDERE TOCCAVA A ME”
«La Franciacorta sarà Venetolungo». E poi: «In Veneto la nuova unità di misura della lunghezza sarà l’etilometro».
Se non fosse ancora chiaro: «Mi candido per il bere comune».
Tre slogan elettorali che vanno subito al punto. Tre #manfrorismi per dirla con lo staff che sta curando la campagna elettorale di Lorenzo Manfro.
Dimenticate per un attimo il “triangolo no” leghista (Luca Zaia, Flavio Tosi e Matteo Salvini).
Scordatevi pure di “lady Like” Alessandra Moretti (Pd). Sappiate chi è Jacopo Berti, 31 anni, il candidato del Movimento 5 Stelle per la poltrona di governatore.
L’outsider è lui: su Twitter @ManfroCapocia, all’anagrafe Lorenzo Manfro, di professione avvocato.
Ha 46 anni e solo una decina di giorni fa ha deciso di candidarsi.
«Il panorama elettorale era avvilente», dice contattato telefonicamente. E continua: «Così con un paio di amici interessati alla politica è partita l’idea di organizzare qualcosa…». Il primo cinguettio è partito lo scorso 19 aprile.
Il programma è chiaro. Il verso a un vecchio slogan di Berlusconi, anche. L’ironia e l’irriverenza.
«Ci sono dei comici che si sono messi in politica e ci sono degli altri politici che pensano di essere seri e, invece, fanno ridere: insomma, ci siamo detti: perchè non scendere in campo?». Il ragionamento non fa una piega. Certo, potrebbe essere tacciato di qualunquismo.
Lorenzo Manfro, però, ha un passato da attivista politico: «Sono stato simpatizzante del partito liberale prima e poi mi ero avvicinato a Futuro e Libertà di Gianfranco Fini», ammette Manfro.
Che però, per entrambe le esperienze, parla di «fine ingloriosa». Con Fli si era candidato a febbraio 2013: «Dodicesimo in lista, con nessuna speranza».
Restò fuori anche quando corse alle amministrative del suo comune di residenza, Monteforte d’Alpone, a una manciata di chilometri da Soave.
Un veneto «razza Soave». Frizzante quanto basta.
«C’è chi fa una lista civica di nome razza Piave (Luca Zaia, ndr) e io non potevo esimermi».
E non si smentisce: «È chiaro che se eletto cercherò di valorizzare quelle che sono le peculiarità economiche della mia terra. Anche il prosecco, sia chiaro».
Per ora, con seicento fan sulla pagina Facebook e poco più di 300 follower su Twitter, il cammino sembra in salita.
Anche perchè entro il 2 maggio bisogna raccogliere più di 10 mila firme. «Noi ci proviamo, ho già pronta una squadra di “manfrodrini” da mettere in lista…».
E, con irriverenza, ride.
Davide Lessi
(da “La Stampa”)
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