“MIA MADRE INFERMIERA RIFIUTATA E INSULTATA DAI PAZIENTI PERCHE’ DI COLORE”
LA DENUNCIA DI CHANTAL, 26 ANNI, CANTANTE E CORISTA CON GABBANI… E’ IL PREZZO CHE SI PAGA AD AVER APERTO TV E PARLAMENTO AGLI ISTIGATORI A DELINQUERE
«Lei non mi tocchi. Mi mandi la sua collega»: bastano queste poche parole per dare un colpo di spugna alle lotte che, nei secoli, hanno lasciato alle spalle dei Paesi civili le forme di razzismo legate al colore della pelle.
Ma i pregiudizi, quelli, non muoiono. E sono più comuni di quanto si possa pensare.
A denunciarlo è la cantante Chantal Saroldi, 26 anni ( è stata corista con Gabbani a Eurovision 2017), che ha pubblicato, sulla propria pagina Facebook, un post in cui ha racconta le reiterate forme di razzismo nei confronti della madre, cinquantasei anni, originaria della Tanzania, operatrice sanitaria.
Razzismo non da parte di colleghi o dei datori di lavoro, ma da parte di alcuni pazienti, nelle corsie dell’ospedale San Paolo di Savona.
IL POST DI CHANTAL
Cena. Mia madre parla del lavoro. Mi racconta dei pazienti che in ospedale suonano il campanello per l’assistenza. Lei è una OSS. Quando si presenta molti pazienti si rifiutano di essere puliti o aiutati da lei perchè è nera. Le chiedono di chiamare l’infermiera. La insultano come se lei non fosse un essere umano. Come se la loro bianchezza in qualche modo li rendesse migliori.
Io mi incazzo. Mi incazzo tanto. Ancora? Nel 2018?
Che se poi parli di razzismo, ti dicono che esageri. Senti dire “Io non sono razzista, ma…”. Ti senti dire che il problema dell’immigrazione non c’entra col razzismo. No, certo.
Pensate proprio che siamo fessi. Lei è educata e non dice nulla. Perchè la gente buona non fa casino, non fa rumore. Si limita a lavorare. Ma ecco. Giusto perchè si sappia che non ci inventiamo cose. Che è un clima che si respira.
Buona serata.
Leave a Reply