MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO E NESSUNO LI VUOLE… CERCASI MANOVALI
SUL MERCATO DEL LAVORO CI SONO QUASI 60MILA POSTI SCOPERTI… MANOVALI, OPERAI EDILI, PARRUCCHIERI, ELETTRICISTI, IDRAULICI, FALEGNAMI, INFERMIERI, PERSINO INGEGNERI MECCANICI E FARMACISTI… MOLTI GIOVANI RIFIUTANO PERCHE’ LO STIPENDIO NON E’ ADEGUATO O IL POSTO DI LAVORO E’ TROPPO LONTANO… E POI SI LAMENTANO PERCHE’ ASSUMONO GLI EXTRACOMUNITARI
Il Fondo monetario internazionale ha previsto per l’Italia una contrazione del Pil già nel 2008, si parla dello 0,2%, mentre si ipotizza uno 0,6% nel 2009. Meno ricchezza e quindi meno lavoro, si penserebbe.
Ecco però una recente ricerca del portale Telent Finder (ricerche di lavoro on line) che rivela che un utente su tre rifiuta l’impiego offertogli perchè lo stipendio non lo soddisfa o perchè ritiene di non avere garanzie sufficienti sul contratto.
Meglio prendere tempo o cercare un’occupazione su misura. Spesso si tratta di persone che un posto già ce l’hanno e che sono alla ricerca di qualcosa di diverso e di più. Non essendo con l’acqua alla gola possono permettersi di fare i difficili.
E’ comunque un segnale che il lavoro non scarseggia. A scarseggiare sono spesso i lavoratori, la domanda e l’offerta non sempre si incontrano insomma.
Sia ben chiaro che non parliamo di posti sottopagati o pericolosi, di quelli che gli italiani non vorrebbero più fare, secondo taluni, perchè non offrono sufficienti tutele.
Parliamo ad esempio delle aziende artigiane: da mesi la loro associazione parla di “emergenza manodopera”, anche quest’anno hanno calcolato un aumento dell’occupazione del 2,2%, i posti ci sarebbero.
Solo che un terzo dei posti rimane vacante perchè nessuno si presenta, in totale la bellezza di 54.760 offerte di lavoro.
Tra i settori in difficoltà , secondo i dati della Confartigianato, soprattutto quello delle costruzioni dove servirebbero 16.220 addetti e ne mancano 4.898.
La lista è lunga. Mancano parrucchieri ed estetisti ( se ne cercano 7.330, non se ne trovano 3.870), elettricisti (spazio per 10.070 nuove assunzioni, ma mancano in 3.595), idraulici (ne servono 7.100, ne mancano 3.188), falegnami ( ci sono 3.300 posti, restano vuoti in 1.808).
Non si tratta certo di categorie professionali che se la passano male, eppure nessuno si presenta a coprire i vuoti.
Da tenere ben presente poi che il 50% delle aziende artigiane offre ai neoassunti contratti di lavoro a tempo indeterminato e un altro 13% delle assunzioni avrebbe la veste di apprendistato che, dopo la formazione, porta a un contratto anch’esso stabile.
Per una generazione ossessionata dall’incubo del precariato, vittime degli esuberi e dei licenziamenti, non dovrebbe poi essere così male…
Perchè se è vero che la disoccupazione è in aumento e le prospettive non sono certo rosee, sono anche veri i dati che segnalano una forte richiesta di infermieri nel settore privato ( ne servono 5.000 e la metà non si trova) o di farmacisti (ne cercano 2.000 ma 1.000 non si trovano).
Cos’è che allontana i giovani da certi lavori?
Il poco fascino intanto della bottega artigiana, la prospettiva di fare gavetta per anni, la pigrizia, la poca voglia di mettersi in discussione.
Non mettono annunci, non inviano curriculum, non si informano, non cercano.
Certi lavori sono considerati umilianti, altri non corrispondono agli studi fatti, in altri casi lo stipendio non è adeguato, in altri ancora il posto di lavoro non è vicino a casa o scomodo, talvolta non ci sono garanzie sufficienti sulla sicurezza del posto di lavoro.
E il Nord fa la parte del leone, dal Veneto alla Lombardia, fino al Piemonte, dove la Confartigianato ha reso pubblici i numeri: di fronte a un fabbisogno di 9.780 addetti ben 4.020 posti di lavoro sono rimasti vacanti.
E poi qualcuno, da quelle parti, fa propaganda politica per respingere il cittadino straniero che viene a lavorare onestamente in Italia, avendo voglia di lavorare.
Forse sarebbe meglio che si dedicassero a distribuire qualche calcio nel culo ai loro figli viziati che non hanno voglia di fare una mazza, salvo passare le serate in discoteca a farsi di alcol e altro, tanto c’è la paghetta e la Mercedes di papà …
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