MIMMO LUCANO: “ORGOGLIOSO DI ANDARE A PROCESSO, NON SCAPPO COME SALVINI”
“UN ANNO E MEZZO DI INTERCETTAZIONI PER SCOPRIRE CHE NON MI SONO MESSO IN TASCA UN EURO”
L’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, è pronto a farsi processare. “Io sarò orgoglioso di andare sotto processo, non farò come Salvini che si è protetto anche col sostegno di chi aveva garantito di cambiare l’Italia in nome dell’onestà ”, afferma in un’intervista rilasciata a Left e riferendosi al ministro dell’Interno e al voto della Giunta per le immunità del Senato sul caso Diciotti.
“C’è chi vuole che vincano la rassegnazione e il silenzio rotto solo dalla violenza — afferma Lucano — chi vuole togliere senso alla vita per chi resta qui. Cosa fanno oggi a Riace quelli in cassa integrazione che lavoravano con noi? Io sono accusato e intanto qui non funzionano nè trasporti nè ospedali e lo Stato trova solo il tempo per accanirsi contro di me. Dopo 18 mesi di intercettazioni hanno scoperto che non mi sono messo neanche una lira in tasca, ecco il risultato. E io sarò orgoglioso di andare sotto processo, non farò come Salvini che si è protetto anche col sostegno di chi aveva garantito di cambiare l’Italia in nome dell’onestà ”.
Lucano ha chiesto al gip di revocargli l’esilio dal suo comune e nei prossimi giorni arriverà la decisione del giudice: “Potrei tornare a essere una persona libera. Chi non può tornare a casa sua non è una persona libera”.
Per quanto riguarda quello che gli è successo, spiega ancora: “Ritengo che ci sia stato un metodo scientifico nel perseguitare l’esperienza di Riace e mi piacerebbe comprenderne meglio alcune chiavi di lettura. Contro di noi si è agito in modo graduale, attraverso continui appunti, ricorrendo a critiche riguardanti gli aspetti burocratici e con un ruolo determinante giocato dalla prefettura e da chi determinava l’accesso ai progetti Sprar. Non voglio riutilizzare il luogo comune dell’accoglienza dei migranti come risorsa, ma come fare a non capire che se un paese semi-abbandonato rinasce in maniera trasparente è un bene e non un male per lo Stato?”.
Proprio con i poteri dello Stato se la prende Lucano: “Hanno dimostrato ancora una volta di non essere nè asettici nè neutrali. Ma vi ricordate Berlusconi, la sua carriera, Mangano, Dell’Utri, i legami con Cosa nostra di cui è stato accusato? Lui non ha pagato nulla, io che non sono niente, che vivo in una casa senza riscaldamento, che ho dovuto fare una colletta per andare avanti mi ritrovo in questa condizione. I poteri forti, la massoneria sono da un’altra parte, quelli come noi che continuano a portare avanti ideali ne pagano le conseguenze”.
(da Globalist)
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