MODIFICHE AL PROCESSO BREVE? NESSUNA RETROATTIVITA’ E RADDOPPIO DELLE PENE PER I POLITICI
QUESTO E’ IL COMUNE PENSARE DEL POPOLO ITALIANO DI DESTRA O SINISTRA CHE SIA….VA BENE FISSARE IN 6 ANNI LA DURATA MASSIMA DI UN PROCESSO, MA LE NORME NON SIANO RETROATTIVE… INVECE CHE PENSARE AGLI IMMIGRATI, SI RADDOPPINO LE PENE AI POLITICI PER I REATI DI CORRUZIONE E CONCUSSIONE…..SI FACCIA PULIZIA E SELEZIONE NATURALE
Fino a Natale ne sentiremo di tutti i colori, alla fine Berlusconi porrà la fiducia sul processo breve e dato che non conviene a nessuno far cadere il governo nell’immediato, tutti mangeranno il panettone a Natale.
Salvo improvvise acellerazioni al processo di indebolimento del premier che ormai è un fatto irreversibile.
La strategia di Berlusconi è chiara: modificherà gli aspetti palesemente incostituzionali del decreto sul “processo breve” ( distinzione tra 1° e 2° grado, tra pregiudicati e incensurati, norma sugli immigrati), basta salvare la pelle dai processi milanesi e, anche in caso di impugnazione davanti alla Suprema Corte, questa non si pronuncerà prima di un anno e nel frattempo via al lodo Alfano per via costituzionale o a una nuova legge sull’immunità . Una coperta lunga per cercare di sopravvivere nel marasma da lui stesso generato.
Inutile minacciare Fini con conte interne o congressi straordinari per delineare una linea politica che non esisterà mai, perchè il Pdl è sempre stato un contenitore nato da una fusione a freddo di due partiti diversi.
E se Silvio pensa di ridimensionare Fini così, vuol dire che, come purtroppo ha dimostrato in questo anno, di politica ne capisce poco.
Siamo pronti a scommettere che Fini otterrebbe il 10% alle elezioni, ma fosse anche solo l’8%, Forza Italia non sarebbe più il primo partito italiano e addio sogni di gloria, addio processi in aria…
Senza contare che bastano 30 parlamentari vicini a Fini per far saltare in qualsiasi momento ogni legge che venisse proposta dalla Lega e firmata dal socio di minoranza Berlusconi.
Quanto al presunto consenso del popolo italiano, è solo questione di tempo: come per i migliori spot pubblicitari di un nuovo prodotto, la gente è anche disposta a comprarlo al supermercato, ma se la qualità è scadente alla lunga la pubblicità serve a poco.
L’ultimo pasticcio sul “processo breve” è stato una vergogna.
Un illustre costituzionalista di area di centrodestra come Antonio Baldassare, presidente emerito della Corte Costituzionale, ha detto: “del lavoro di Ghedini non salvo nulla”.
Di profili di incostituzionalità Baldassarre ne vede tanti: “vengono fatti rientrare nella procedura del processo breve alcuni reati e ne vengono esclusi altri di peso inferiore, come il reato di immigrazione clandestina. Non si può fare differenza di fronte alla legge tra un immigrato e un cittadino italiano, o che la legge sia applicabile solo agli incensurati e non ai pregiudicati: di fronte alla legge tutti sono uguali. I precedenti penali possono essere valutati per applicare o escludere eventali aggravanti e basta. Non si può applicarlo poi solo al processo di primo grado e i sei anni computati era meglio non dividerni in tre blocchi da due anni ciascuno”.
“Si abbia il coraggio di promuovere il ritorno dell’immunità o un nuovo lodo Alfano”, conclude Baldassarre, ma con legge costituzionale ( iter lungo un anno).
La verità è che con il “processo breve” non si voleva certo riformare la giustizia, ma solo togliere Berlusconi dai due processi milanesi in cui è imputato.
Già era patetico il tappullo, ma che poi non si sia stati neanche capaci di tappullare, è veramente il massimo dell’umorismo.
Anche perchè a parer nostro , garantendo mezzi adeguati alla magistratura e controlli sul loro lavoro, è giusto che un processo, nei tre gradi di giudizio, si chiuda in 4 anni, ma ammettiamo anche che possano andare bene 6 anni. Ma allora il “processo breve” sia come per tutte le procedure giudiziarie, non sia retroattivo.
Ovvero deve valere per le future cause, non per quelle in corso.
E se si volesse farlo che decida il giudice, non che si fissi la reatroattività per legge.
Questo un uomo di destra si aspettava da un governo di destra, non leggi ad personam.
Volete cambiare in meglio il processo? Vietate la retroattività per legge.
E visto che aumentare le pene agli immigrati di un terzo è lecito per il governo, allora si approvi uan semplice leggina di una riga: per i rappresentanti dei partiti, condannati per corruzione o concussione o altri reati connessi al ruolo istituzionale, la pena venga radoppiata.
Perchè il politico deve essere d’esempio per il popolo italiano, ha onori e quindi abbia doppi oneri.
Per corruzione si applichi la pena massima radoppiata per due.
Di fronte alla prospettiva di 15 anni di galera, in regime magari di 41 bis, vedreste quanti notabili tornerebbero di corsa a casa anche in padagna.
E alla politica si dedicherebbero solo le persone oneste.
Questa è la vera riforma di una destra seria, non perdere mesi per prendere per i fondelli gli italiani.
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