MOSKVA IN FIAMME E IL DECLINO DELLE AMBIZIONI RUSSE NEL MAR NERO
GLI EFFETTI STRATEGICI DELLA BATTAGLIA NAVALE TRA LE BATTERIE COSTIERE R 360 E L’AMMIRAGLIA DEL CREMLINO
Colpire l’ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero porta a Kiev un punto strategico molto importante nella guerra per il controllo delle regioni più rilevanti per Mosca.
L’Ucraina ha sviluppato un sistema di batteria costiera denominato R-350MS. Ogni batteria è composta da un centro di comando, controllo e comunicazione RCP-360, da sei lanciatori quadrupli USP-360 con un totale di 24 missili pronti al lancio e dai veicoli di rifornimento con 48 missili di riserva.§
Teatro di battaglia
La batteria può essere schierata rapidamente sulla costa e lanciare uno o più missili (anche 24 in un unica salva) verso i bersagli nemici e poi rapidamente ritirarsi dal teatro di battaglia per evitare il fuoco avversario, pronta a rischierarsi in un’altra località essendo i lanciatori installati su mobili autocarri.
A colpire l’incrociatore Moskva sono stati i nuovi missili da crociera antinave Ucraini “Neptune”, che all’inizio del conflitto non erano ancora ufficialmente in servizio in quanto le forze armate Ucraine stavano ultimando la sperimentazione dell’arma e quindi essa non era immediatamente utilizzabile.
L’R-360 Neptune è stato sviluppato, sulla base del missile russo Kh-35U, con un sistema di guida migliorato e più resistente al “Jamming” e con un maggior raggio d’azione stimato intorno ai 280 Km e una velocità di c.a 900Km/h. Trasporta una testata ad alta frammentazione esplosiva (HE-FRAG), che pesa circa 145 kg e generalmente una volta lanciato viaggia a 10-15 metri sopra la superficie del mare (Sea Skimming), mentre nella fase terminale del volo si abbassa ulteriormente per evitare i sistemi di intercettazione delle navi che costituiscono il suo bersaglio.
Simbolo
Dunque, l’incrociatore Moskva è in fiamme a largo di Odessa. La notizia ufficiale è arrivata direttamente dal ministero della Difesa di Mosca che nei comunicati stampa parla laconicamente di incendio delle munizioni di bordo che ha provocato il danneggiamento grave dell’Unità e la sua evacuazione. Ma le fonti ucraine raccontano una storia ben diversa: la grande nave, ammiraglia della flotta del Mar Nero, sarebbe stata colpita da 2 missili anti nave R 360 Neptune, (di fabbricazione ucraina) e messa fuori combattimento, probabilmente per sempre, visti gli estesi danni a bordo.
Un terribile colpo per il prestigio della marina Russa perdere una nave di tale importanza, pesantemente armata e simbolo della potenza militare Russa nei mari; gli incrociatori della Classe “Slava” (di cui il Moskva è la prima unità entrata in servizio inizialmente denominata appunto “Slava”) sono incrociatori lanciamissili, sviluppati negli anni settanta ed entrati in servizio presso la Marina sovietica a partire dal 1982.
Dislocazione
Si tratta di grandi navi, progettate per il contrasto ai “Carrier Group” statunitensi, che dislocano oltre 12.000 tonnellate e sono dotate di una batteria di 16 missili superficie-superficie P-1000 Vulkan (versione migliorata del P 500 Bazalt o SS – N- 12 Sandbox in codice NATO) per attacchi antinave a lungo raggio con una gittata di ben 550 chilometri, 64 missili antiaerei S-300F Fort (SA-N-6 Grumble in codice Nato) e 40 OSA-MA (SA-N-4 Gecko in codice Nato) SR, oltre un cannone AK-130 da 130 mm e sei CIWS A-630 gatling da 30 millimetri.
(da La Repubblica)
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