MOSUL, I PESHMERGA CURDI ALLA CACCIA DI AL-BAGHDADI: “E’ IN CITTA’, SE RIUSCIAMO A ELIMINARLO L’ISIS CROLLERA'”
IL CALIFFO SAREBBE RIMASTO INTRAPPOLATO IN CITTA, I SERVIZI CURDI GLIEL’HANNO GIURATA
L’Intelligence curda è convita che il califfo Abu Bakr al-Baghdadi sia rimasto a Mosul e ora le sue chance di lasciare la capitale dello Stato islamico per ritirarsi in Siria sono ridotte al lumicino.
Al-Baghdadi è difeso dalle unità scelte composte da combattenti del Caucaso e dell’Asia centrale e da una struttura di comando composta essenzialmente da ex ufficiali dell’esercito e dei servizi di Saddam Hussein.
Secondo Fuad Hussein, capo di gabinetto del presidente del Kurdistan Massoud Barzani, nonostante negli ultimi nove mesi Al-Baghdadi abbia tenuto un profilo molto basso è probabile si rimasto a Mosul e questo spiega l’accanita resistenza dei suoi.
«Se verrà ucciso — spiega Hussein — assisteremo al collasso dell’Isis perchè la catena di comando dell’organizzazione è molto fragile e Al-Baghdadi non è facilmente rimpiazzabile».
Hussein non ha fatto previsioni sulla durata delle resistenza a Mosul.
A difendere il Califfo sarebbero arrivati anche irriducibili jihadisti da Tall Afar che ora però sta per essere investita dalle colonne delle milizie sciite in marcia verso Nord-Ovest.
Una volta occupata Tall Afar per i combattenti rimasti a Mosul non ci saranno più vie di scampo e la loro fine “sarà solo questione di tempo”.
Fonti militari irachene stimano in un mese circa la durata della battaglia nel centro cittadino, salvo collassi improvvisi.
L’Isis non ha ancora fatto saltare i cinque ponti sul Tigri che collegano Mosul Est con Mosul Ovest e questo può significare che pensano ancora a una possibile ritirata.
Ma una volta circondata è probabile che spostino tutte le forze sulla riva destra del fiume e distruggano i ponti.
Parà e forze speciali sono pronti a blitz per cercare di impedirlo e per lasciare aperte le vie d’accesso all’assalto finale.
Giordano Stabile
(da “La Stampa”)
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