NAPOLI, FARSA PRIMARIE: ORA SPUNTA CANTONE CANDIDATO GOVERNATORE
L’EX MAGISTRATO E’ LA CARTA PER USCIRE DALL’IMPASSE E LIBERARSI DI DE LUCA, MA E’ ORIENTATO A DIRE NO
È diventato simbolo dell’ultima soluzione, via d’uscita contro un’altra prevedibile implosione da primarie.
Matteo Renzi ha avuto il primo riservatissimo colloquio con Raffaele Cantone sul tema elezioni regionali in Campania.
Obiettivo: sondare, ed eventualmente pressare in via definitiva, la disponibilità dell’attuale capo dell’Anticorruzione ed ex pm napoletano ad assumere il ruolo di candidato “unitario” alla Regione.
Un dialogo franco e cordiale, ma senza fumata bianca.
Cantone, semplicemente, non ha intenzione di lasciare il lavoro all’Anticorruzione. «Non sarebbe serio – aveva detto in passato, e sembra lo abbia ripetuto – mollare tutto adesso, e cominciare un lavoro da governatore».
Intorno al carico di responsabilità e istanze che ormai investono l’Anac, l’ex pm ha organizzato un lavoro-monstre che riguarda i più importanti cantieri e progetti in corso nel paese.
Nonostante questo, Renzi insiste: «Il tuo è l’unico nome che spingerebbe tutti i concorrenti a fare un passo indietro».
Ergo: a far saltare le primarie dei veleni, consultazioni che il Pd campano ormai si appresterebbe a rinviare per la quarta volta pur di frenare la corsa di Vincenzo De Luca, ex sindaco ormai decaduto di Salerno che non vuol rinunciare alla competizione, in cui si misurano anche l’europarlamentare Pd ed ex assessore regionale bassoliniano, Andrea Cozzolino, e il deputato renziano Gennaro Migliore (ex Sel) – inizialmente proposto come soluzione terza -, oltre ai più recenti Marco Di Lello del Psi e Nello Di Nardo dell’Idv.
Sfida che si ridurrebbe a un’altra muscolare resa dei conti, nonostante pesi su De Luca quella condanna in primo grado, di un mese fa, per abuso d’ufficio: che comporterebbe, pur nel caso di elezione alla poltrona di governatore, una sicura sospensione per effetto della legge Severino.
È la prospettiva di un drammatico deja-vu, il bis degli scontri sulle primarie delle amministrative napoletane del 2011, le stesse che spalancarono la strada a de Magistris, a spingere Renzi in persona a incalzare Cantone.
Al quale, forse, non sfugge che il presidente del Consiglio con quel “sì” risolverebbe il rompicapo campano: a guidare l’Anac potrebbe arrivare infatti il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, pm antimafia che il premier avrebbe voluto come Ministro della Giustizia.
Il contatto diretto tra il premier e il magistrato risale a qualche giorno fa.
Il nome dell’attuale presidente dell’Anac resta infatti l’unico di fronte al quale perfino lo scatenato De Luca è pronto a rinunciare.
Forse, ragionano i diffidenti, perchè sa che Cantone non accetterà mai?
Il magistrato avrebbe comunque opposto anche al premier il suo tondo: «No, grazie». Secondo alcuni, non avrebbe mai smesso di chiedersi, in queste ore, da perfetto ex ragazzo di provincia preoccupato dalla coerenza delle scelte: ma che figura faremmo?
E quale immagine daremmo delle priorità ?
Una regione, per quanto importante, è più rilevante del lavoro in Anticorruzione?
Intanto lunedì, in direzione nazionale, potrebbe tornare il tema Campania.
A nulla sono valsi gli inviti recapitati direttamente dal vicepresidente Guerini e dal sottosegretario Lotti a De Luca affinchè si ritirasse. Per tutta risposta, oggi, in un cinema napoletano, l’aspirante governatore illustra al popolo Pd «le dieci idee da realizzare nei primi cento giorni di governo regionale».
Conchita Sannino
(da “La Repubblica“)
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