NEL 2022 I SALARI REALI SONO CALATI DEL 3% E IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE E’ MOLTO AL DI SOPRA DELLA MEDIA OCSE
LA MEDIA OCSE E’ DEL 4,9%, NEL NOSTRO PAESE DEL 7,9%
Prima la pandemia, poi la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, adesso l’emergenza energetica.
L’analisi dell’Ocse – Prospettive dell’occupazione 2022 – pubblicata oggi, 9 settembre, a Parigi, include l’Italia tra i Paesi dove il potere d’acquisto ha risentito di un calo maggiore.
«L‘Ocse prevede che i salari reali scenderanno del 3% in Italia nel corso dell’anno, un dato più alto rispetto alla media dei paesi dell’area Ocse, pari al 2,3%».
A pagare le conseguenze maggiori di un fenomeno strettamente correlato all’inflazione, sono i gruppi a basso reddito. «I cambiamenti strutturali avvenuti nei mercati del lavoro negli ultimi decenni – rimozione dell’indicizzazione e aumento del potere di mercato dei datori di lavoro – comportano meno pressione al rialzo sui salari. Questo ha lasciato i gruppi a basso reddito più esposti a cali dei salari reali», aggiunge.
«È essenziale sostenere i salari reali per i lavoratori sottopagati – si legge nella nota di commento dell’Ocse -. I governi dovrebbero considerare modi per adeguare i salari minimi legali, al fine di mantenere un potere d’acquisto effettivo per i lavoratori a bassa retribuzione. Trasferimenti sociali mirati e temporanei alle persone più colpite dall’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari aiuterebbero anche a sostenere il tenore di vita dei più vulnerabili».
Quello del potere d’acquisto degli italiani in discesa non è l’unico elemento di preoccupazione che emerge dal report.
Il mercato del lavoro in Italia «ha continuato a migliorare nei primi mesi del 2022, portando il tasso di disoccupazione al 7,9% a luglio», ma la percentuale è molto al di sopra rispetto alla media degli altri Paesi Ocse, dove il tasso di disoccupazione è pari al 4,9%.
E questo nonostante «in Italia – scrive l’organismo per la cooperazione e lo sviluppo economico internazionale – l’impatto della crisi del Covid-19 sul mercato del lavoro sia stato attenuato dall’uso massiccio della cassa integrazione».
(da agenzie)
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