NEL CASO REGENI SPUNTA ANCHE IL FIGLIO DEL PRESIDENTE AL SISI: “REPORT” INTERVISTA UN CITTADINO EGIZIANO TORTURATO NELLE STESSE CARCERI DOVE È STATO RINCHIUSO IL RICERCATORE ITALIANO, AL CAIRO
DAL RACCONTO EMERGE IL RUOLO DEL FIGLIO DI AL SISI, AL TEMPO VICEDIRETTORE DEL “GIS”, IL SERVIZIO SEGRETO DEL PAESE… LA VERSIONE DI UN TESTIMONE CHE INCHIODEREBBE IL MAGGIORE EGIZIANO SHARIF, UNO DEI QUATTRO ACCUSATI DEL SEQUESTRO E DELL’OMICIDIO DI GIULIO REGENI… E’ UN ALTRO DEI PAESI SICURI SECONDO PIANTEDOSI
Nella puntata di Report che andrà in onda domenica 17 novembre alle 20.30 su Raitre ci sono due testimonianze chiave per comprendere alcuni passaggi inediti dell’omicidio di Giulio Regeni: la prima è quella di un cittadino egiziano che è stato torturato nelle stesse carceri del ricercatore friulano
Dal suo racconto, intrecciato con il parere di un analista che ha maturato rapporti con i servizi egiziani, emerge il ruolo del figlio del presidente Al Sisi, al tempo vicedirettore del Gis, il servizio segreto esterno del Paese mediorientale.
La seconda storia è legata alla ricostruzione del Testimone Gamma, la cui testimonianza è agli atti del processo ma secretata. L’uomo – secondo sua madre – è morto in un incidente stradale, ma un suo amico ha raccontato a Report cosa gli ha detto Gamma dell’incontro che inchioderebbe alle sue responsabilità il maggiore Sharif, uno dei quattro accusati del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni.
(da agenzie)
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