NELL’ALDE NON VOGLIONO I GRILLINI: LA SVOLTA EUROPEISTA DEL M5S SPACCA IL GRUPPO
VERHOFSTADT L’AMBIZIOSO SPINGE PER IL SI’, MA I SUOI SI RIBELLANO
La giravolta europeista di Beppe Grillo divide il gruppo Alde, l’Alleanza dei liberali e democratici d’Europa nella quale il leader M5S punta a entrare dopo il clamoroso addio all’Ukip di Nigel Farage.
Per Guy Verhofstadt, presidente del gruppo liberale, il matrimonio s’ha da fare: se la base grillina dirà sì, Verhofstadt inviterà i suoi a valutare con spirito costruttivo le condizioni per dare il “benvenuto” ai Cinque Stelle.
All’interno dell’Alleanza, però, monta la protesta: sono in molti, infatti, a considerare inammissibile l’ingresso nel gruppo di una forza politica (almeno fino a ieri) euroscettica.
A capo degli “indignati” c’è Sylvie Goulard, ex consigliera politica di Romano Prodi, che in un’intervista a Repubblica giudica “poco credibile” la conversione di Grillo:
“Mi oppongo all’ipotesi del passaggio del Cinque Stelle da noi, e come me anche un certo numero di colleghi di Alde avanza la sua contrarietà ”.
Il motivo? “Per una incompatibilità di fondo, per ragioni molto concrete. Il mio è un gruppo di stampo europeista. Come potrei mai credere a una ‘conversione’ europeista di Beppe Grillo, con tutto quello che afferma e scrive sul suo blog? Non è questione di fare la guerra alle persone o ai movimenti. Qui si parla di divergenze sostanziali […]. I Cinque Stelle erano nel gruppo di Nigel Farage, l’animatore della Brexit, alla quale io mi sono profondamente opposta. Grillo ha lanciato la proposta di un referendum sull’euro, mentre per me la moneta unica è la priorità ”.
Per Goulard, il Movimento Cinque Stelle è pericoloso e rappresenta una minaccia, “come tutti i movimenti che giocano e fanno leva sul nazionalismo”.
“Quanto alle affinità tra Beppe Grillo e Marine Le Pen — aggiunge l’eurodeputata — per fortuna non passo le mie serate insieme a nessuno dei due, ma per quel che vedo mi sembrano molto vicini. Stesso spirito, stessa ispirazione”.
E ancora: “Il movimento di Grillo parla di spaccature, di alleanze tra i Paesi del Sud e del Nord dell’Europa, fa montare l’avversione contro la Germania di Merkel, e mettere i popoli l’uno contro l’altro è estremamente pericoloso”.
Verhofstadt, insomma, dovrà fare i conti con una forte opposizione interna, nel caso in cui la base M5S dica sì all’entrata in Alde.
Ma l’ex premier belga è molto determinato ad andare fino in fondo per ambizioni personali: Verhofstadt, infatti, è candidato alla presidenza dell’Europarlamento contro gli italiani Antonio Tajani del Partito popolare europeo e Gianni Pittella dei Socialisti e democratici.
L’ingresso dei deputati grillini consentirebbe al gruppo di diventare la terza formazione nell’Europarlamento, aumentando così potere politico e risorse finanziarie.
Motivo per cui Verhofstadt è disposto ad andare fino in fondo: in giornata potrebbe incontrare il leader M5S e già nel pomeriggio fronteggiare i suoi.
Per Nigel Farage, la mossa di Grillo è illogica e destinata a far perdere consensi al Movimento. “Con scelte simili sono pronto a scommettere che il Movimento 5 Stelle perderà consensi”, dichiara in un’intervista a Repubblica. “Da un punto di vista politico sarebbe completamente illogico per il Movimento 5 Stelle scegliere di unirsi al gruppo più fanaticamente filo-europeo del Parlamento di Strasburgo. L’Alde non appoggia l’uso dei referendum, nè il fondamentale principio della democrazia diretta. Ed è anche la voce più forte all’interno del Parlamento europeo a favore della creazione di un esercito della Ue. Tutte posizioni in contrasto con quelle del Movimento 5 Stelle”, spiega Farage facendo sapere anche di non aver avuto alcuna avvisaglia da Grillo.
“L’Ukip – aggiunge – non è stato contattato preventivamente dal Movimento 5 Stelle, non sapevamo niente di questo voto indetto da Grillo per decidere con chi allearsi a Strasburgo. E per la verità non ne sapevano niente nemmeno molti parlamentari europei dello stesso Movimento”.
(da “Huffingtonpostpost“)
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