NEW YORK TIMES, LA CARTOLINA DALL’ITALIA: “ROMA IN ROVINA
SPUTTANATI NEL MONDO: IL DEGNO BIGLIETTO DA VISITA DEL GOVERNO SOVRANISTA: RIFIUTI, BUCHE, STRISCE PEDONALI SCOMPARSE, PARCHE NEL DEGRADO, METRO A SINGHIOZZO
Rome In Ruins, Roma in rovina.
Si intitola così il reportage che il New York Times pubblica oggi sul suo sito, firmato dal corrispondente dall’Italia Jason Horowitz. “Roma rischia di diventare una discarica”, si legge nell’articolo, “e non voglio dire il mucchio di rovine della storia, come le apostrofava il poeta Petrarca nel 14esimo secolo. Non intendo una preziosa discarica a cielo aperto di antichità , gemme del Rinascimento e tesori barocchi. Intendo un immondezzaio”.
“Amo Roma”, spiega il giornalista elencando tutti i pregi della città eterna, dalla incredibile luce alla cucina, dalle mostre del Maxxi alle nuvole create in cielo dagli storni, “ed è soltanto per questo che lo dico”
Horowitz racconta il suo giro nel centro della città , dalla stazione Termini al Colosseo passando per Monti e il parco di Colle Oppio tra auto in doppia fila, erbacce che spuntano dal cemento, strisce pedonali scolorite e ormai invisibili, bottiglie vuote e resti di picnic abbandonati nei giardinetti, venditori abusivi di souvenir, materassi, armadi e frigoriferi lasciati sui marciapiedi.
Ricorda l’ultimo pedone e il ciclista uccisi da due autobus, in via Cavour e viale Manzoni, e la protesta degli operatori dei torpedoni turistici che soltanto pochi giorni fa hanno paralizzato una parte della città occupando piazza Venezia con i loro mezzi per protestare contro le misure che dal 2019 li terranno fuori dal centro.
Poi parla delle metropolitane a mezzo servizio – con la stazione Repubblica chiusa dalla fine di ottobre e le altre due fermate centrali, Barberini e Spagna, aperte a singhiozzo – della proposta di far intervenire l’Esercito per tappare le buche e delle condizioni in cui versano i parchi cittadini, diventati “panorami post apocalittici”, tra rifugi di fortuna dei senzatetto e nastri gialli di Roma Capitale che delimitano gli alberi caduti “come fossero scene del crimine”.
“Di chiunque sia la colpa”, scrive il corrispondente del New York Times, “l’affascinante stanchezza per il mondo di Roma ha ceduto il passo a un cinismo di proporzioni epidemiche. La travolgente reazione dei romani al degrado è di condividere memes sui social network. Gli amici si scambiano foto non dei loro bambini ma dei mucchi di immondizia che crescono sui loro marciapiedi. Spesso il bersaglio della loro ira, e non senza ragione, è la sindaca Virginia Raggi”.
“L’idea di Romanizzazione, o civilizzazione dei barbari, risale a tempi antichi”, scrive Horowitz, “Ma ho scoperto che la Romanizzazione funziona al contrario. Roma ha messo alla prova le mie civili abitudini”.
Ci sono però, fortunatamente, “segnali di ripresa che si insinuano nelle crepe del degrado”, come la manifestazione “Roma dice basta” o i comitati civici, a cominciare da Retake o dal gruppo di cittadini che ha ripulito villa Sciarra e realizzato una nuova area giochi finanziata con le donazioni dei privati.
“Roma, mi sembra”, conclude Horowitz, “non sarà ricostruita in un giorno”.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply