NOI NON DIMENTICHIAMO
I PIU’ COMICI SONO I CAMERIERI DI BERLUSCONI: HANNO PASSATO 30 ANNI A LECCARGLI I TACCHI COL RIALZO IN CAMBIO DI LAUTI STIPENDI
I più volgari, ma anche i più comici sono i camerier
i di B.. Hanno passato gli ultimi trent’anni a leccargli i tacchi col rialzo in cambio di lauti stipendi, comprensivi di risarcimento per le facce e le dignità perdute.
E ora che la pacchia è finita domandano: “Adesso che faranno e come camperanno gli antiberlusconiani?”. Ma preoccupatevi di che farete e come camperete voi, poveretti.
Noi esistevamo prima, a Dio piacendo esisteremo anche dopo e da parecchi anni, dalla fine del suo ultimo sgoverno nel 2011, ci occupavamo felicemente d’altro.
Siete voi che dovete trovarvi un nuovo paio di tacchi col rialzo da leccare, sperando che la paghetta per i servizietti sia altrettanto generosa. Noi continueremo a fare con onestà e dignità il nostro mestiere di raccontare, denunciare e ricordare.
E cominciamo qui oggi rendendo omaggio ai rari italiani che non hanno piegato la schiena, ma hanno usato la lingua per urlare i misfatti politici, morali e penali (quelli accertati dalla Cassazione sono a pag. IV di questo Speciale) del Delinquente che sequestrava l’Italia per farsi gli affari suoi, anziché restarsene accucciati nelle comfort zone dell’indifferenza, del conformismo, del cerchiobottismo, del paraculismo tutto italiano che si fa chiamare “terzismo”.
Altro che guadagnarci: i pochissimi politici, magistrati, giornalisti, intellettuali, artisti, persone comuni che si sono messi di traverso sulla via di Arcore sfidando lo smisurato potere del Caimano hanno pagato prezzi altissimi per difendere i princìpi costituzionali e non voltarsi dall’altra parte: licenziamenti, disoccupazioni, mobbing, censure, editti bulgari, isolamenti, rinunce, ostracismi, cause penali e civili milionarie, rovine e danni aziendali, insulti e irrisioni su tv e giornali, calunnie, ricatti, spionaggi, minacce, persino violenze fisiche.
Nel Paese di Sottosopra che B. ha edificato e gli sta sopravvivendo, pare che il problema non fosse lui, ma chi l’ha contrastato. Noi non dimentichiamo. E rimettiamo subito le cose al loro posto: chi aveva torto e chi ragione, chi è l’aggressore e chi gli aggrediti.
Marco Travaglio
(da il Fatto Quotidiano)
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