“NOMINE? MELONI SENZA NOMI, MA CON NAUFRAGHI DI DESTRA DA PIAZZARE”
INTERVISTA AL POLITOLOGO PIERO IGNAZI: “UNA GENIA DI IMPRESENTABILI SI E’ POSATA SULLE POLTRONE, GRAZIE ALLA MELONI”
Tutta la forfora della destra, quella genìa di quasi impresentabili da ricollocare in qualche modo, si è posata sulle poltrone di sottogoverno. Famigli alla ricerca di un impiego, politici di seconda classe già super trombati, esperti più o meno decotti ma con la voglia di una posizione in campo. Secondo il professor Piero Ignazi lo spoil system adottato da Giorgia Meloni ha funzionato al contrario, nel paradosso di un governo che prende – tra gli applausi – decisioni opache.
Compiaciuto e generale apprezzamento per le nomine nelle aziende di Stato. La presidente del Consiglio avrebbe messo da parte – lo spoil system promuovendo quasi tutti gli uscenti. Professor Piero Ignazi, lei è di diverso parere.
Due verità mettiamole in fila. La prima: non è affatto detto che per le funzioni apicali lo spoil system, la nomina cioè di personalità più nettamente connesse alla visione politica dell’esecutivo, sia una cosa in sé cattiva. Anzi, mi pare del tutto legittima.
Ha idea allora che le ragioni di questa scelta così neutra si ritrovano nel nuovo profilo di Giorgia Meloni: americana in politica estera, europeista a Bruxelles, felicemente connessa ai poteri affluenti in economia.
Aspetti che siamo ancora alla seconda verità: non sappiamo se la premier abbia cercato nuovi nomi. Magari non li ha cercati. Magari non li ha trovati. Ricorda al momento di formare l’esecutivo quanti furono i niet di personalità terze alle proposte di coinvolgimento nell’azione di governo
Lei propende per quest’ultima tesi.
È un’ipotesi piuttosto accreditata. Non avendo carte nuove da mettere sul tavolo ha ripreso le carte vecchie.
Applausi.
La cosa singolare è che invece nel sottobosco non ha avuto remore, prudenze. È stato traghettato in porto un gommone zeppo di naufraghi politici: gente che se non fosse stata ricollocata sarebbe sparita dalla scena. Mi sento di dire che questo secondo livello, la nomina cioè dei consiglieri di amministrazione, non doveva essere oggetto di acquisizione politica. Ok per il manager in alto, ma il livello inferiore deve godere solo di un’ottima reputazione pubblica, non ispirare simpatia politica. Io dico che lo spoil system c’è stato eccome, ma nel livello in cui invece doveva affermarsi la responsabilità istituzionale.
Eppure il giudizio complessivo sul governo finora è positivo. Lei non approva?
Sospendo il giudizio, ancora è presto per dirlo. Noterei che non sempre il buongoverno (ammesso che questo lo sia) porta esiti felici. Ricordo Romano Prodi bocciato alle urne nonostante le qualità dimostrate a palazzo Chigi.
Di Meloni lei tende a fidarsi poco.
Considero il generale apprezzamento per le sue retromarce come un’altra delle singolari passioni della nostra classe dirigente verso la destra. Sono passioni inscalfibili. Applausi alla Meloni per le sue mirabolanti conversioni. Ma allora perché i fischi ai Cinquestelle quando hanno cambiato le loro posizioni più radicali? Quelli erano dei voltagabbana, gente che diceva a e poi faceva b. No Tap, sì Tap. No Tav, sì Tav. Siamo ai due pesi e alle due misure.
Beh, la classe dirigente ha amori indiscutibili. Ha visto quanti soldi hanno dato i capitani d’impresa a Calenda e Renzi per il Terzo polo che hanno appena provveduto a sfasciare?
Questi industriali pensano che la realtà si debba adeguare alle proprie fantasie. Non esiste alcuno spazio al centro, e il fatto che abbia vinto l’elezione il partito più estremo di una delle due coalizioni dovrebbe scoraggiare interpretazioni così approssimative.
E il Pd? Elly Schlein sembra ancora ospite del partito che guida. Quasi un’estranea.
Ha bisogno di più tempo e noi abbiamo bisogno di altre sue prove per giudicarla.
Vedendo i sondaggi è stata la scelta migliore che potessero fare.
Per me la scelta migliore sarebbe stata quella di Gianni Cuperlo. Nettamente superiore per visione politica, esperienza organizzativa, capacità analitica.
Cuperlo il più titolato fra tutti i candidati?
Non c’è alcun dubbio.
(da agenzie)
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