NON C’È FINE ALLA PIPPAGGINE DEL SEGRETARIO DELLA DIFESA AMERICANO, SOPRANNOMINATO “WHISKYLEAKS”: OLTRE ALLO SCANDALO “SIGNALGATE”, IL CAPO DEL PENTAGONO HA PORTATO LA MOGLIE A DUE INCONTRI CON LEADER STRANIERI, DURANTE I QUALI SONO STATE DISCUSSE INFORMAZIONI SENSIBILI
LA COMUNITÀ MUSULMANA USA È INFURIATA PER UN TATUAGGIO, SFOGGIATO DA HEGSETH DURANTE LA SUA VISITA A PEARL HARBOR, CON LA PAROLA ARABA “KAFIR”, CHE SIGNIFICA “INFEDELE”: “È UNA DICHIARAZIONE DI OSTILITÀ VERSO L’ISLAM”
L’amministrazione Trump ha fretta di archiviare il Chatgate, ma adesso sarà più difficile. Il giudice federale James Boasberg, lo stesso che aveva bloccato le deportazioni di immigrati, ha ordinato il congelamento della conversazione in cui il capo del Pentagono Pete Hegseth, il 15 marzo, aveva rivelato in anticipo il piano d’attacco agli Houti, in Yemen.
Boasberg ha accolto la richiesta presentata da American Oversight, noprofit per la difesa della trasparenza governativa, che aveva chiesto di non far cancellare in
automatico tutto il materiale condiviso nel gruppo di cui facevano parte diciotto persone, tra cui il vicepresidente degli Stati Uniti J. D. Vance, il segretario di Stato Marco Rubio, il consigliere alla sicurezza nazionale Mike Waltz e il direttore del magazine The Atlantic Jeffrey Goldberg.
La posizione del segretario alla Difesa, che aveva usato una piattaforma non autorizzata dal protocollo di sicurezza, sta diventando più difficile. La Casa Bianca difende Hegseth ma lo staff di Trump, secondo Politico , considera troppi gli errori in cui il capo de Pentagono è incappato.
Sui social Hegseth è stato ribattezzato “WhiskyLeaks”, gioco di parole che combina “whisky”, a causa dei suoi ripetuti problemi di alcolismo, e “Wiki-Leaks”, il sito che divulgò anni fa documenti riservati. Hillary Clinton, sul New York Times, ha commentato il nuovo caso: «Non è l’ipocrisia a infastidirmi, è la stupidità».
Secondo un sondaggio di You-Gov, 3 americani su 4, incluso il 60 per cento di repubblicani, considera il Chatgate una grave violazione della sicurezza. Un altro caso è quello del dipartimento della Sicurezza interna: in un giro di mail in cui si preannunciava un piano per la deportazione di immigrati, nell’elenco era stato inserito per errore, anche lì, un giornalista. Le informazioni non erano riservate, ma il caso ha suscitato nuovi dubbi. A differenza del Chatgate, in questo caso una testa è saltata: quella della sconosciuta dirigente interna che ha ammesso l’errore.
Un tatuaggio del segretario alla Difesa Pete Hegseth scatena polemiche all’interno della comunità musulmana. Nelle foto pubblicate durante la sua visita a Pearl Harbor, il capo del Pentagono ha sfoggiato sul bicipite sinistro la parola araba kafir, che significa “infedele” o “non credente”.
Secondo il giornalista musulmano Tam Hussein, il gesto equivale a una “dichiarazione aperta di ostilità” verso l’Islam. Non e’ chiaro se si tratti di un nuovo tatuaggio, poiche’ secondo il Guardian Hegseth sembra averlo avuto anche in un’altra foto Instagram del luglio 2024.
“Non si tratta solo di una scelta personale, è un chiaro simbolo di islamofobia da parte dell’uomo che supervisiona le guerre degli Stati Uniti”, ha commentato Nerdeen Kiswani, attivista filo-palestinese di New York. “Tatuarsi la parola araba kafir sul corpo è una dimostrazione sia di ostilità anti-musulmana che di insicurezza personale”, ha detto invece a Newsweek Nihad Awad, direttore esecutivo nazionale del Council on American-Islamic Relations.
(da La Repubblica)
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