NON SOLO CRIMINALI; ANCHE IMBECILLI: I MEDIA RUSSI AVEVANO RIVENDICATO LA STRAGE DI KRAMATORSK PRIMA DI DARE LA COLPA ALL’UCRAINA
QUANDO E’ EMERSO CHE LE VITTIME ERANO CIVILI IL DIETROFRONT PER TAMPONARE LA CONDANNA DEI PAESI CIVILI
I media affiliati al Cremlino in un primo momento hanno rivendicato trionfalmente l’attacco alla stazione di Kramatorsk, poi – quando sono iniziate a circolare voci del coinvolgimento di diversi civili – hanno iniziato ad incolpare gli ucraini.
Questo è quanto emerge da un’analisi del giornalista politico del quotidiano tedesco Bild Julian Röpcke, che su Twitter ha condiviso gli screenshot del canale Telegram di una delle agenzie governative russe che rilanciano la propaganda di Mosca dall’inizio della guerra.
Le truppe russe erano convinte di aver colpito e distrutto un vagone pieno di munizioni, in realtà è stata una vera e propria carneficina, con il conteggio dei morti che si aggiorna di ora in ora: al momento ne sono segnalati cinquanta, con centinaia di feriti.
Erano tutti civili che volevano prendere un treno per provare a scappare via dal Paese. Inizialmente la Russia aveva rivendicato anche l’arma utilizzata per portare a termine il massacro, un razzo Tochka-U, che poi il ministero della difesa ha smentito di aver utilizzato. Secondo la milizia separatista della sedicente Repubblica popolare di Donetsk, citata dall’agenzia di stampa governativa russa Tass quel tipo di razzo non è nella disponibilità delle forze russe o filo-russe, “ma è utilizzato attivamente dall’esercito ucraino”.
Tesi smentita da diverse prove video che mostrano convogli russi carichi proprio di quel tipo di armi, oltre che delle attrezzature necessarie per lanciarli. Avanzano anche nuove teorie sulla scritta “Per i bambini” trovata sulla fiancata del missile: c’è chi dice che potrebbe essere una sorta di messaggio di vendetta per la morte di bambini tra le fila dei separatisti, e chi ci legge un messaggio di puro sadismo nell’indirizzare l’attacco proprio dove si sperava di trovare famiglie e persone più fragili.
(da agenzie)
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