NUOVO CORSO NELLA CHIESA: BAGNASCO SCIOGLIE I VINCOLI COL PDL
ESCE SCONFITTA LA LINEA DI RUINI, SI VA ALLA RICERCA DI UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE, NESSUNA ALLEANZA IN VISTA….COL CASO BOFFO IL CENTRODESTRA HA DELUSO I VERTICI VATICANI CHE ORA GUARDANO DI BUON OCCHIO A UNA NUOVA AGGREGAZIONE DI CENTRO…UN PARTITO NON CLERICALE MA DI ISPIRAZIONE CATTOLICA…..SENZA FARSI TROPPE ILLUSIONI
Il cardinale Angelo Bagnasco ha delineato ad Assisi, nel corso dell’assemblea generale dei vescovi, una svolta nel messaggio che la Chiesa manda ai laci credenti impegnati nella vita pubblica: “i politici di orientamento cattolico possono fare il proprio dovere con coerenza in tutti i partiti, l’importante è che lavorino per il bene comune”.
A 15 anni dalla scomparsa della Democrazia Cristiana, partito di riferimento oltretevere per diversi decenni, dal vertice dell’episcopato arriva un segnale importante: il nodo, pur non ufficiale e spesso conflittuale, con il centrodestra è sciolto.
Semmai si lavora all’ipotesi di una forza di centro, moderata, di ispirazione cattolica ma non clericale, in grado di avere un forte peso nelle eventuali future alleanze.
Una forza di minoranza, capace però di condizionare le scelte strategiche di una futura coalizione.
Diciamo l’identiklit della operazione che Casini e Rutelli hanno appena iniziato a tessere.
I vescovi non si fanno illusioni, il clima di indifferente relativismo che aleggia in Europa ha ridimensionato il loro potere di interdizione sulle scelte del Palazzo, ma ovviamente non rinunciano a dire la loro.
La fine del rapporto privilegiato con il centrodestra è stato determinato dallo sciocco attacco che “il Giornale” aveva rivolto proprio a quel Dino Boffo che, in qualità di direttore dell’Avvenire, con più decisione si era speso per appoggiare la maggioranza guidata da Berlusconi.
Gli attacchi personali a Boffo hanno creato una gran delusione nel mondo cattolico, senza contare che Boffo è uomo di riferimento di quel cardinal Ruini, artefice della strategia di collaborazione con il Pdl.
A nulla sono servite le strategie comune sul piano della bioetica, la Chiesa guarda ormai a una nuova classe dirigente.
Bagnasco è stato chiaro: “Auspichiamo che i cattolici, ovunque siano, possano esprimere con libertà ed efficacia le loro convinzioni e valori per essere al servizio del Paese con coerenza”.
Nessun legame precostituito insomma.
Una visione opposta a quella di Ruini che ancora pochi giorni fa, riferendosi al dibattito in corso nel Pd aveva sostenuto che “se i cattolici rilevano che in una certa fomazione politica non c’è più spazio per le loro idee, per coerenza dovrebbero rinunciare a quella collocazione politica”.
Il disegno di Ruini si sta quindi sbriciolando di fronte alla nuova impostazione di Bagnasco secondo cui “la Chiesa non promuove una religione civile, ma una visione sovrannaturale”.
E’ una virata nella politica vaticana che qualche riflesso non potrà non avere anche nella evoluzione della politica italiana.
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