OBAMA RISALE NEI SONDAGGI E I REPUBBLICANI MANGIANO POLVERE
NONOSTANTE I POTERI DIMEZZATI IL PRESIDENTE HA REAGITO: FIDUCIA DAL 45-48% DEGLI AMERICANI
I suoi poteri sono dimezzati. Ma il presidente ha reagito, ritrovando lo spirito del candidato dirompente che era nel 2008.
Negli ultimi due mesi ha varato una massiccia regolarizzazione degli immigrati. Ha portato la Cina a firmare un accordo fondamentale sui cambiamenti climatici. Infine ha clamorosamente aperto a Cuba.
L’opinione pubblica sembra aver colto il cambiamento.
Un sondaggio realizzato da Gallup il 19 dicembre, mostra che il gradimento per il presidente è salito dal 40% di inizio novembre al 45%. Meglio di George W. Bush: 37% alla fine del sesto anno di mandato.
Obama, però, resta ancora staccato da Bill Clinton, 67%, il riferimento moderno dei democratici.
Un’altra rilevazione, condotta dalla Cnn con la Orc, accredita un gradimento più alto a Obama: 48%.
I repubblicani e alcuni analisti indipendenti sminuiscono il risultato. Cuba, gli immigrati e la Cina non c’entrano nulla. Obama è solo fortunato, perchè i cittadini americani sono più bendisposti verso la Casa Bianca da quando la benzina costa due dollari al gallone (3,7 litri): la metà rispetto al 2008.
Il presidente non ha alcun merito, perchè non controlla il mercato petrolifero.
Il fiele degli avversari politici nasconde il timore concreto che il finale della Casa Bianca possa essere così travolgente da segnare la prossima campagna elettorale.
C’è chi indica nell’economia il passaggio decisivo. L’ultimo trimestre si è chiuso con lo squillante più 5% di crescita e solo nel mese di novembre si sono aggiunti oltre 300 mila posti di lavoro.
Se il trend resterà questo, Obama potrebbe raggiungere il picco toccato da Clinton.
Ma il presidente deve affrontare tante altre difficili prove, dalla questione razziale al terrorismo islamico.
Occasioni per confermare la leadership o per precipitare di nuovo nei consensi.
Giuseppe Sarcina
(da “il Corriere della Sera“)
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