“OLTRE 7 DICHIARAZIONI SU 10 DI ESPONENTI POLITICI MANCANO DI FONDAMENTO, DATI O FATTI IN GRADO DI GARANTIRE LA LORO ACCURATEZZA”
IL PRESIDENTE DI “DEMOSKOPIKA”, RAFFAELE RIO: “ABBIAMO MESSO INSIEME E CATALOGATO OLTRE 1200 DICHIARAZIONI DEI PRINCIPALI ESPONENTI POLITICI. TUTTI I PARTITI SONO SOPRA AL 50% DI DICHIARAZIONI NON ACCURATE: DOMINA SALVINI”
Superficiali, cinici, dispensatori di mezze verità o bugie intere. Secondo Raffaele Rio, presidente dal 2009 dell’istituto di ricerca Demoskopika, siamo in mano a un “esercito di politicanti” che pensa solo alla propria autoconservazione e riempie l’opinione pubblica, soprattutto attraverso i social, di messaggi semplicistici, intrisi di qualunquismo, spesso falsi. Rio la definisce OxyPolitik (è il titolo del libro edito da Tangram). Un nome provocatorio che fa il verso all’OxyContin, il farmaco a base di oppioidi che ha scatenato una terrificante epidemia negli Stati Uniti tra il 1999 e il 2017.
Nel suo libro stila la classifica dei “partiti Pinocchio”.
Il fact checking delle dichiarazioni pronunciate dai leader politici può aumentare la responsabilità di chi esercita la loro funzione. Abbiamo messo insieme e catalogato oltre 1200 dichiarazioni dei principali esponenti politici.
Il risultato è sconfortante.
Tutti i partiti sono sopra al 50% di dichiarazioni non accurate. Domina Salvini. Oltre 7 dichiarazioni su 10 di esponenti politici mancano di fondamento, dati o fatti in grado di garantire la loro accuratezza. La Lega è il primo partito (con l’88,6%, ndr). Invece sotto la media nazionale (76,3%) ci sono (in ordine decrescente di “bugie”, ndr) FdI, il M5S, il Pd, Avs e Azione.
I politicanti pensano che diffondere “Oxy” – abbracciando la comunicazione superficiale da social – favorisca la partecipazione. I dati dicono il contrario: l’utilizzo di social aumenta negli anni e l’astensionismo non si riduce. Anzi: se continua questo trend, nelle Politiche del 2027 voterà un italiano su due.
Tra i “titoli” più forti del suo saggio c’è quello sulla ’ndrangheta: se presentasse una sua lista – scrive – eleggerebbe 5 deputati e 3 senatori.
Secondo i nostri calcoli una lista “’Ndranghetocrazia” potrebbe valere 700mila voti, distribuiti in tutto il territorio: la maggior parte al Sud, ovviamente, ma anche nel Nord ovest raccoglierebbe 200mila preferenze.
Come è arrivato a queste cifre?
Con una mappatura dei gruppi di condizionamento elettorale, cioè le famiglie ’ndranghetiste distribuite sul territorio italiano in ogni Regione. La stima complessiva, 700 mila voti, credo sia persino per difetto.
(da Fatto quotidiano)
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