OPEN ARMS, ACCUSATO DI SEQUESTRO DI PERSONA E ABUSO D’UFFICIO ANCHE MATTEO PIANTEDOSI, IL CAPO DI GABINETTO DI SALVINI: ERA ORA, NULLA DEVE RESTARE IMPUNITO
LA DDA DI PALERMO E’ ANDATA OLTRE LE RICHIESTE DELLA PROCURA DI AGRIGENTO… PIANTEDOSI PER UN ANNO HA AVALLATO GLI ATTI ILLECITI DI SALVINI
Questa volta Matteo Salvini si tira dietro Matteo Piantedosi.
C’è anche il nome dell’attuale capo di gabinetto del Viminale nel fascicolo che la Dda di Palermo ha trasmesso al tribunale dei ministri chiedendo di procedere per le ipotesi di reato di abuso in atti d’ufficio e sequestro di persona
Il caso è quello dello sbarco a Lampedusa di un gruppo di migranti soccorsi dalla Open Arms ai primi di agosto e costretti a rimanere sulla nave Ong spagnola per 20 giorni per il “no” allo sbarco da parte del Viminale nonostante il comandante avesse dichiarato lo stato di emergenza a bordo e i medici mandati a bordo avessero segnalato le drammatiche condizioni sanitarie e psicologiche delle persone a bordo.
La decisione, come ha ricostruito la puntuale inchiesta della Procura di Agrigento ( che poi sbloccò la situazione sequestrando la nave e ordinando l’immediato sbarco dei migranti), fu naturalmente dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini ( ai suoi ultimi giorni al Viminale) ma l’esecuzione dell’ordine fu del capo di gabinetto Matteo Piantedosi al vertice di quella catena di comando che – stando alle conclusioni dei pm – “abuso’ dei suoi poteri” ignorando la decisione del Tar che, giorni prima, aveva annullato il decreto di interdizione delle acque italiane alla Open Arms ordinando l’immediato soccorso delle persone a bordo.
Quel ripetuto “no” allo sbarco, nonostante in quella occasione fosse invece stato messo per iscritto lo stabene della capitaneria di porto, fu dato da Salvini e Piantedosi.
E dunque la Procura di Palermo ha chiesto al tribunale dei ministri di valutare le ipotesi di reato di sequestro di persona e abuso d’ufficio in concorso tra Salvini e Piantedosi, andando questa volta oltre le indicazioni della Procura di Agrigento che, quindici giorni fa, trasmettendo il fascicolo a Palermo aveva iscritto nel registro degli indagati solo il nome di Matteo Salvini.
Un anno fa, in occasione del caso Diciotti, le cose erano andate diversamente: Agrigento aveva iscritto nel registro degli indagati sia Salvini che Piantedosi ma poi la Procura di Palermo aveva deciso di lasciare cadere le accuse nei confronti del capo di gabinetto.
(da agenzie)
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