ORA ARRIVANO PURE I BRACCIALI ELETTRONICI PER CONTROLLARE LE SALME
A GENOVA, I SINDACATI PROPONGONO AI SERVIZI FUNEBRI DEL COMUNE QUESTA SOLUZIONE PER EVITARE DI DOVER CONTROLLARE OGNI ORA CHE IL MORTO NON SI RISVEGLI…UNA LEGGE NAZIONALE IMPONE L’OSSERVAZIONE DEI CADAVERI NELLE 24 ORE SUCCESSIVE AL DECESSO…UNA ALTERNATIVA AL TIMBRARE IL CARTELLINO OGNI ORA
A Genova, come riporta il “Secolo XIX”, è in atto un braccio di ferro con risvolti umoristici, se in fondo non fossero di carattere funebre.
Sindacati dei lavoratori e direzione dell’azienda comunale dei servizi funebri sono infatti ai ferri corti per la richiesta, avanzata dall’azienda, di timbrare ogni ora, durante il servizio notturno, una scheda che testimoni così il monitoraggio di eventuali risvegli della salma.
Una legge nazionale impone infatti di tenere sotto osservazione i cadaveri nelle 24 ore successive all’avvenuto decesso.
Secondo l’azienda comunale i dipendenti fanno tante storie per non voler prendere freddo, attraversando un piazzale che separa l’ufficio dalle camere mortuarie.
Secondo i sindacati invece non è normale che un dipendente che ha anche altri compiti, sia vincolato alla tassativa timbratura di un cartellino, con sanzioni previste piuttosto pesanti.
Sono stati già dodici i provvedimenti disciplinari in un anno: a un dipendente che si era addormentato durante l’orario di lavoro è stata tolta un’intera giornata di lavoro.
Un ordine di servizio del 2009 ha cambiato le mansioni degli addetti alla osservazione delle salme: un tempo, il lavoro consisteva nel semplice ritiro dai reparti ospedalieri, cui seguiva un mero servizio di guardianaggio.
Il Comune a tal fine aveva acquistato appositi letti per consentire ai dipendenti di dormire.
Ora il regolamento è cambiato e ogni ora qualcuno deve visitare le camere mortuarie del San Martino e accertarsi che i morti non diano segni di vita.
Il lettore del cartellino è stato posto strategicamente alla fine del percorso obbligato: uno deve prima attraversare necessariamente le camere mortuarie e dare un’occhiata alle salme e solo dopo riesce a timbrare.
Ecco invece la proposta dei sindacati: un braccialetto elettronico per controllare che i morti non si risveglino.
Se uno cambia idea, insomma, e si alza, ecco che il braccialetto elettronico emana un segnale di allarme e qualcuno depenna dall’elenco dei morti del giorno chi ha deciso di soprassedere al decesso..
A Genova si erano già spesi 16.000 euro per testare i braccialetti elettronici ai fini della sicurezza: esperimento fallito miseramente.
Ora vogliono applicarlo ai morti…
La direzione dei servizi funebri comunali sbotta: “Siamo un’azienda pubblica e non buttiamo soldi in braccialetti. La ragione vera è sempre la stessa: ci sono persone che fanno il turno di notte e pensano di poter dormire durante il lavoro”.
Pensiamo che non abbia tutti i torti e che, a fare un certo lavoro, uno non sia obligato: in fondo ci sono tanti disoccupati che sarebbero ben felici di trovare un posto sicuro in un’ente comunale.
Magari si risveglia a qualcuno la voglia di lavorare.
O forse è più facile che si risvegli una salma?
La notte dei morti viventi è sempre in agguato….
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