ORA IL M5S RISCHIA DI SCOMPARIRE DALLE ELEZIONI COMUNALI A GENOVA
LA CASSIMATIS SOSPESA, L’AGENTE DI COMMERCIO CHE NON HA PIU’ DIRITTO A CORRERE CON IL SIMBOLO… COSA PUO’ ANCORA SUCCEDERE
A Genova adesso il simbolo del Movimento Cinque Stelle rischia di scomparire dalle elezioni amministrative dell’11 giugno.
Marika Cassimatis è stata di fatto ritenuta legittimamente indicata dagli attivisti alle prime “comunarie”, il 14 marzo, come unica candidata per correre alle elezioni comunali e quindi utilizzare il simbolo, secondo quanto indica il Tribunale di Genova nell’ordinanza di sospensiva.
Cassimatis però è stata “sospesa” dal Movimento Cinque Stelle, e deferita ai Probi Viri, quindi Beppe Grillo, dal suo blog, le ha tolto la possibilità di utilizzare le “insegne” del Movimento.
Quello che è certo è che Cassimatis, dopo il riconoscimento del Tribunale non ha alcuna intenzione di sganciarsi dal simbolo sotto il quale è stata eletta, e dunque è intenzionata ad andare avanti, mettendo in conto che sia lo stesso Beppe Grillo a dover rivolgersi al Tribunale per sottrarle il marchio M5S.
Di fatto l’altro candidato, Luca Pirondini, eletto dalle “comunarie” convocate successivamente, ed estese a tutto l’elettorato grillino accreditato, a livello nazionale, non ha diritto a correre sotto le insegne del Movimento.
Il giudice Roberto Braccialini evidenzia infatti che “alle votazioni su tematiche locali possono partecipare solo gli iscritti residenti in quell’ambito territoriale. Le votazioni nazionali possono solo confermare o meno votazioni già prese”: insomma se le votazioni del 14 marzo, le prime, svolte a livello locale, incoronarono Cassimatis, nessuna altra platea può sconfessare quel risultato.
Cassimatis, come ha già chiarito, vuole andare avanti: “Sono io la candidata del Movimento Cinque Stelle – dichiara – spero che ci sia un incontro di chiarimento con lo staff e con Beppe Grillo”. Se Grillo però non le restituirà il simbolo, Cassimatis dovrà andare avanti nella competizione elettorale con la sua lista, senza simbolo del Movimento.
A questo punto Grillo non ha altri candidati da schierare nell’agone.
A meno che non decida di riaprire le urne: per farlo però dovrà “sgomberare” il campo dalla Cassimatis, espellendola dal Movimento (Cassimatis è già stata sospesa da Grillo e deferita ai Probi Viri).
A quel punto dovrebbe re-indire nuove consultazioni comunarie, raccogliendo le firme e riaprendo le urne.
In un intervallo di tempo però in cui la stessa Cassimatis potrebbe opporsi all’espulsione. E il Movimento si avviterebbe in un ginepraio di aule di Tribunale, rischiando che nel frattempo scadano i tempi tecnici per poter effettivamente partecipare alle elezioni comunali.
Pirondini potrebbe però decidere di candidarsi sindaco, senza simbolo (se lo usasse violerebbe la decisione del Tribunale): ma se la campagna elettorale venisse portata avanti dallo staff del Movimento, dallo stesso Grillo e dalla portavoce regionale Alice Salvatore anche in questo caso si violerebbe ciò che il giudice ha stabilito.
(da “La Repubblica”)
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