ORBAN, IL SOVRANISTA CHE VUOLE L’UNGHERIA SCHIAVA DELLE MULTINAZIONALI
LAVORATORI SENZA DIRITTI, COSI’ FINISCONO I REGIMI DELLE CANAGLIE SOVRANISTE: SERVI DEGLI SPECULATORI
Sovranista sì, ma schiavo della peggior globalizzazione. Questa sembra la linea presa da Orban e dal suo governo.
Da anni il leader nazionalista ungherese ci riempie di chiacchiere sovraniste, di frontiere, barriere e muri. Rifiuta i migranti, li fa espellere senza regole, anche i minori. Ha creato un clima da guerra nel suo paese, quasi fosse circondato da nemici.
Con la maggioranza che possiede si permette derive autoritarie come il controllo quasi assoluto dei media o la limitazione del potere dei giudici, in puro stile antidemocratico.
Ci si chiede cosa stia a fare nell’Unione Europea; forse solo a prendere i soldi dei Fondi strutturali. Il suo partito Fidesz, inquina con la sua dottrina sciovinista, il gruppo del PPE, quello di Adenauer o De Gasperi per intenderci.
Ma con la recente legge sugli straordinari, detta “legge schiavista” dall’opposizione, Orban ha tolto la maschera: si tratta di una legge che corrisponde perfettamente all’ultra-liberismo cosmopolita globalizzante tanto criticato dal premier ungherese.
Praticamente i lavoratori non hanno più diritti, possono essere costretti a lavorare anche oltre 40 ore settimanali, fare straordinari di 400 ore senza essere pagati subito dalle aziende (che hanno tre anni di tempo per liquidarli) e cose simili.
In altre parole: Orban sta facendo dell’Ungheria un paese senza regole, come fossimo in Asia del sud est, dove il lavoro è sottopagato e a comandare sono le multinazionali.
Proprio quello a cui in teoria Fidesz si oppone: la longa manus della globalizzazione che distrugge le identità nazionali.
Al contrario ora la globalizzazione selvaggia apre una breccia in Europa, mediante l’Ungheria dove le regole del welfare non contano più.
Quindi i lavoratori ungheresi vengono spremuti quasi fossero in una maquilladora latinoamericana o in un sweatshop asiatico.
Il super-nazionalismo si arrende alla logica del mercato estremo. Tutti i suoi discorsi sull’Ungheria agli ungheresi (o prima gli ungheresi direbbe qualcuno qui) si dissolvono davanti alla forza prepotente del business.
E sotto sotto Orban sta aprendo anche le porte a lavoratori ucraini e slovacchi ma non si sa in Ungheria perchè la TV e i maggiori media non dicono nulla.
Così finiscono miseramente i nazionalismi o i sovranismi odierni: schiavi del grande capitale che (quello sì) non ha volto, nazionalità nè identità .
(da Globalist)
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