ORSA JJ4. TRA DUE GIORNI LA SENTENZA DEL TAR SULLA RICHIESTA DI UCCIDERLA DA PARTE DI FUGATTI
SALE LE TENSIONE IN TRENTINO TRA ASSOCIAZIONI ANIMALISTE E LEGHISTI
Manca poco a una delle date più calde della storia recente del Trentino: il 25 maggio. E no, l’inizio della diciottesima edizione del Festival dell’Economia non centra nulla. Il motivo è legato a ciò che uscirà dalle stanze del Tar, in cui si deciderà del destino (e della vita) di JJ4.
Mentre si avvicina l’udienza, la tensione è davvero alta.
Giovedì 25, infatti, gli attivisti di StopCasteller, dopo la manifestazione dell’ultimo fine settimana per le strade di Trento, saranno in via Calepina, dove ha sede il tribunale di appello regionale. Una sentenza alla quale guardano con attenzione anche gli attivisti di Centopercentoanimalisti, che hanno affisso uno striscione che delimita la parte esterna del Casteller, dove è rinchiusa JJ4, con la scritta “Tar fai la cosa giusta” postando anche una foto in cui uno di loro, di spalle, teneva una tenaglia. Come a dire di essere pronti a fare qualcosa di estremo per liberare l’orsa ritenuta responsabile della morte del 26enne Andrea Papi.
Una sentenza che farà storia
Ma su cosa deciderà il Tar di Trento il prossimo 25 maggio? Il tribunale sarà chiamato ad esprimersi sulla soppressione dell’orsa JJ4, dopo la sospensione dell’ordinanza di abbattimento, datata 27 aprile. Il Tar trentino, infatti, in sede monocratica, aveva accolto il ricorso presentato dalle associazioni Enpa, Leidaa e Oipa sospendendo il decreto il cui Piazza Dante, con firma di Fugatti, disponeva l’uccisione dell’orsa JJ4. Comunque vada, in un modo o nell’altro, la sentenza farà storia. Impossibile fare previsioni sull’esito della stessa, tutti gli scenari sono aperti.
È di per sé evidente che la questione orsi ha creato una spaccatura (dirà il tempo se sarà sanabile) nella società trentina, tra i pro e i contro orsi. Lo ha dimostrato l’ultimo weekend a Trento: la manifestazione “Prima noi, poi i grandi carnivori” da un lato e quella di StopCasteller dall’altro, con anche momenti di forte tensione tra animalisti e sostenitori del presidente Fugatti.
Non solo, se si pensa che anche la competitor del governatore uscente per lo scranno più alto di Piazza Dante, Francesca Gerosa, si è dichiarata contraria all’abbattimento, così come pure il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, è logico che la politica sia sempre più cassa di risonanza di questa divisione. Come ne uscirà il protagonista della vicenda, Maurizio Fugatti?
(da agenzie)
Leave a Reply