Luglio 26th, 2024 Riccardo Fucile
NEL POST, POI RIMOSSO, AVEVA SCRITTO: “SINISTRORSI, VI ASPETTO”… “SE MI LASCIASSERO FARE VEDRESTE COME SPARISCONO GLI LGBT E COGLIONI VARI”… SUI “COGLIONI VARI” POSSIAMO ANCHE ESSERE D’ACCORDO
Divisa grigia delle SS naziste, fascia rossa con svastica nera sul braccio e croce di ferro sul taschino della giacca. Si è presentato così in una foto pubblicata sui social il colonnello Giovanni Fuochi, ex ufficiale militare di Piacenza, che nel post scrive anche: «Sinistrorsi, vi aspetto».
A darne notizia è il quotidiano locale Libertà, che ha intervistato l’ex ufficiale. Fuochi non nega di aver postato la fotografia. Anzi, ne rivendica il contenuto e prova a giustificarsi così: «Colleziono uniformi e volevo dire “sveglia”, un po’ come Roberto Vannacci». Piacentino, oggi in pensione, dal 1982 in Aeronautica militare, Fuochi ha prestato servizio alla base di San Damiano dal 1998 al 2001 nel periodo delle missioni dei Tornado che da Piacenza partivano per l’ex Jugoslavia.
Il post e i commenti rimossi
Dopo le polemiche, Fuochi ha rimosso la foto da Facebook, così come i commenti che egli stesso aveva scritto in risposta ad altri utenti. «Devi vedere l’intera uniforme: stivali e pistola Luger L8 compresa», scriveva il colonnello in pensione in un commento, secondo quanto riportato da Libertà. Ma ce ne sono anche di più sconcertanti: «Se mi dessero un po’ di spazio vedresti come spariscono gli Lgbt e coglioni vari» oppure «Sono fascista e ne sono orgoglioso, chi si professa democratico è di gran lunga più intollerante di me».
Il post è stato pubblicato sul profilo Facebook privato dell’ex comandante ed è stato visibile solo per alcune ore. Dopo una conversazione telefonica con il direttore del quotidiano Libertà, Fuochi ha rimosso il contenuto.
(da agenzie)
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Luglio 26th, 2024 Riccardo Fucile
AGGREDISCE GLI OPPOSITORI, MINACCIA LE ISTITUZIONI, DIFFAMA I CONCORRENTI E L’INDUSTRIA: IL DELIRIO DI ONNNIPOTENZA E IL RAPPORTO PRIVILEGIATO CON LOLLOBRIGIDA HANNO MANDATO IN FRANTUMI L’AGROALIMENTARE ITALIANO
Si fa presto a dire “lavoro per l’armonia”, come ha dichiarato al Foglio Francesco
Lollobrigida. La realtà è di un “sistema Italia” a brandelli, che il ministro dell’Agricoltura farà molta fatica a ricucire. Anche perché la situazione gli è un po’ sfuggita di mano. Se il settore agroalimentare, vanto economico e culturale del made in Italy, è a pezzi è soprattutto per responsabilità dell’organizzazione a cui questo governo si è indissolubilmente legato: la Coldiretti.
L’associazione degli agricoltori guidata da decenni da Vincenzo Gesmundo si sente talmente coperta dal governo di Giorgia Meloni, che ormai spadroneggia nell’arena pubblica aggredendo qualsiasi altro operatore del settore agroalimentare – privato, associato o istituzionale – con una veemenza mai vista prima.
Da qualche mese, l’obiettivo della campagna di Coldiretti è diventata “Mediterranea”, l’alleanza per sviluppare protocolli di filiera siglata tra la rivale Confagricoltura e UnionFood, che rappresenta la gran parte dell’industria agroalimentare italiana (oltre 500 aziende e 900 marchi). È naturale che il progetto non piaccia alla Coldiretti, dato che Mediterranea non è solo un competitor ma anche un modello diverso rispetto alla coldirettista Filiera Italia.
Ciò che invece non è normale è la violenza verbale usata dai vertici della Coldiretti contro UnionFood e Confagricoltura, e i rispettivi presidenti Paolo Barilla e Massimiliano Giansanti, che sfocia nella diffamazione. Mediterranea, infatti, viene descritta come un complotto per svendere il cibo italiano alle “multinazionali straniere” che vogliono imporre il “cibo omologato” e il “Nutri-score”, distruggendo la “dieta mediterranea” per sostituirla con “i cibi prodotti in laboratorio”. Ma la cosa sconcertante è che questi attacchi pubblici a pezzi importanti del made in Italy vanno avanti, ormai da mesi, in eventi a cui partecipano ministri del governo Meloni.
Lo scorso maggio a Cibus, la manifestazione di riferimento per il settore agroalimentare che si tiene a Parma, proprio dove veniva presentata al pubblico Mediterranea, alla presenza di Lollobrigida, Coldiretti ha proiettato una slide che accusava Confagricoltura di aver stretto un accordo con le “multinazionali globali” che “stanno affamando gli agricoltori europei”; mentre Gesmundo rivolgendosi a Lollobrigida definiva le imprese italiane di UnionFood “non patriottiche e non sovraniste, caro ministro”.
Pochi giorni fa, all’assemblea di Coldiretti, davanti ai ministri Lollobrigida, Fitto (Pnrr e sud) e Tajani (Esteri), Gesmundo ha definito Mediterranea “un problema nazionale e comunitario”. Una sorta di colpo di stato: “Si passa dal Mulino Bianco al golpe bianco” ha detto Gesmundo, arrivando direttamente alle minacce: “Chi va piegato, si piegherà”.
Ma prima ancora, all’assemblea della World Farmers Markets Coalition di metà luglio, davanti a Tajani Gesmundo ha accusato l’associazione degli agricoltori guidata da Giansanti di essersi prostituita “alle multinazionali del food”: “Confagricoltura gli ha aperto la strada per svendere la propria verginità”.
Pochi giorni prima, a un evento organizzato dal ministero della Salute, davanti al ministro Orazio Schillaci, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini si è espresso in termini analoghi. Confagricoltura “arriva a rinnegare la storia del paese nel quale vive per piegarsi agli interessi delle multinazionali”, ha detto Prandini a un convegno su cibo e salute nella sede del ministero della Salute.
Coldiretti ha anche annunciato una manifestazione a Parma, capitale della Food Valley, con lo scopo di “piegare” Barilla. Ha minacciato di marciare a Bruxelles, qualora il Copa-Cogeca – l’organizzazione delle associazioni agricole europee – dovesse eleggere Giansanti come presidente (sarebbe la prima volta di un italiano). Ha addirittura proclamato una manifestazione contro l’Efsa, l’Autorità scientifica europea per la sicurezza alimentare, accusata da Gesmundo addirittura di “mettere sempre il cappello sulle cose che fanno più male alla salute dei cittadini europei”.
L’escalation coldirettista è ormai la manifestazione di un delirio di onnipotenza, legittimato e alimentato dai silenzi del governo Meloni, che rischia di passare dalla violenza verbale a quella fisica. Anzi no, è già accaduto. Lo scorso novembre, sotto Palazzo Chigi, dopo l’approvazione della legge sulla “carne sintetica” fortemente voluta dalla Coldiretti, il presidente Prandini si scagliò contro un deputato dell’opposizione come Benedetto Della Vedova.
Ormai siamo fuori dalla dialettica politica ed economica, quello della Coldiretti è bullismo. Per diventare il “ministro dell’armonia”, com’era Pinuccio Tatarella, Lollobrigida dovrà lavorare molto. Ma, soprattutto, dovrà cambiare metodo per recuperare la terzietà che ha perso.
(da ilfoglio.it)
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Luglio 26th, 2024 Riccardo Fucile
“BISOGNA PROTEGGERE GLI SPAZI DI DIVULGAZIONE IN TV E CERCARE DI ATTIRARE I GIOVANI”… NON C’E’ DA STUPIRSI CHE CI SIA UNA MASSA DI COGLIONI, BASTA VEDERE PER CHI VOTANO
«Il segnale è chiaro: le persone sono interessate alle vicende di corna più che a come sono fatti i Sapiens». È questa la lettura che dà Mario Tozzi della decisione della Rai di spostare la messa in onda di Noos, il programma di divulgazione scientifica condotto da Alberto Angela, per la concorrenza di Temptation Island su Canale 5. Lo scienziato e geologo del Cnr, diventato uno dei più noti divulgatori della televisione generalista, commenta quanto accaduto in un’intervista al Messaggero: «Certamente se si trova in difficoltà Alberto il giovedì sera immaginiamo gli altri». Ma qual è la soluzione per rendere più “attraente” i temi scientifici in tv? La ricetta di Tozzi è la seguente: «Proteggere gli spazi della divulgazione, cercare di attirare i giovani, investire sull’aspetto scenico e grafico».
La passione degli italiani per le corna
Secondo Mario Tozzi, i dati sugli ascolti di Temptation Island dimostrano che «le persone sono interessate alle vicende di corna più che a come sono fatti i Sapiens». Lo scienziato poi aggiunge: «Questa è la cultura media degli italiani e degli europei». Tozzi racconta di aver parlato anni fa di questo fenomeno a Maurizio de Giovanni, scrittore e autore televisivo. «Gli avevo chiesto un consiglio e lui mi ha risposto che ci devo mettere le corna, perché questo interessa alla gente. Ma io come faccio – si chiede il geologo – a metterle nella deriva dei continenti, nei vulcani e nei terremoti? Parlo di cose inanimate, non c’è la storia a permettermi di inserire le corna tra i terremoti. Eppure Maurizio aveva ragione».
Lo stato della divulgazione scientifica in tv
Nella nota in cui annuncia la sospensione di Noos, la Rai sottolinea di voler «tutelare un prodotto di eccellenza» e spiega che il programma tornerà sugli schermi dal prossimo 22 agosto. «Un programma di approfondimento ha bisogno di maggiore sostegno. Non bastano solo i contenuti, ci vogliono anche il palinsesto e la promozione. Tutti quelli che fanno divulgazione si trovano in difficoltà perché nel week end vanno contro dei programmi corazzata in giornate molto difficili», spiega ancora Mario Tozzi. Il geologo fa l’esempio del suo programma Rai, Sapiens, che si trova a competere con Ballando con le stelle e Tu sì che vales. «Da soli fanno il 50% di share, mi rimane molto poco», fa notare lo scienziato del Cnr.
«Gli influencer? Non funzionano in tv»
Un’altra soluzione, gli chiede il giornalista del Messaggero, può essere pescare anche tra gli influencer sui social? Su questo Tozzi ha una visione molto netta: «Quella è una strada sbagliata. I linguaggi sono diversi e infatti dopo si vede. Chi viene precipitato dal mondo dei social a quello della tv non riesce bene, come anche io non ho il linguaggio adatto quando devo promuovermi sui social».
(da agenzie)
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Luglio 26th, 2024 Riccardo Fucile
MARIA EDVIGE RAVASIO, UN ALTRO CERVELLO IN FUGA, E’ RICERCATRICE ALL’UNIVERSITA’ DI RADBOUND IN OLANDA
Maria Edvige Ravasio, 31 anni di Barzago (Lecco), lavora come ricercatrice all’Università
Radbound nei Paesi Bassi.
Ed è la prima autrice di un articolo pubblicato su Science che parla di una scoperta che potrebbe riscrivere i manuali di fisica stellare. Repubblica spiega che riguarda i gamma ray burst (Grb), lampi di raggi gamma che sono tra gli eventi più energetici dell’Universo: capaci di rilasciare in pochi secondi più energia di quanta possa emetterne il Sole nella sua intera vita. Dice di essersene accorta una sera davanti al computer: «Stavo osservando qualcosa che nessuno aveva mai visto prima». Ovvero: «Una riga di emissione nel suo spettro di energia».
La scoperta
E spiega: «Finora sapevamo che l’energia di un Grb si spalma, si distribuisce in uno spettro, un po’ come i canali della tv. Da 50 anni a questa parte, abbiamo imparato a conoscere lo spettro dei Grb, i programmi tv che ci sono in ogni canale. Ma non si era mai vista una riga di emissione, cioè un picco di energia concentrato a una specifica frequenza. È questa la vera novità del nostro lavoro: è come aver assistito a un programma tv nuovo su un canale che prima trasmetteva un’altra cosa». Secondo Ravasio «la spiegazione più naturale è che sia frutto dell’annichilazione di coppie di particelle e antiparticelle. Sappiamo che i gamma ray burst come quello rilevato il 9 ottobre del 2022 sono possibili quando il nucleo di una stella massiccia esaurisce il suo carburante, collassa e forma un buco nero che lancia due getti di materia in direzioni opposte. All’interno del getto ci sono elettroni che vengono accelerati quasi alla velocità della luce e producono fotoni: sono i programmi tv che vediamo normalmente in un Grb».
Materia e antimateria
La ricercatrice continua: «Quando però questi fotoni sono sufficientemente energetici si scontrano tra loro e producono materia e antimateria: coppie di elettroni e positroni. La nostra ipotesi è che la ricombinazione di elettroni e positroni abbia generato i nuovi fotoni a quella frequenza particolare osservata: il programma tv mai visto prima». Quella sera, ricorda Ravasio, era «il giorno dopo l’annuncio dell’avvistamento del Grb, quindi il 10 ottobre 2022. Dall’allerta che avevo ricevuto sul cellulare avevo capito che era un fenomeno importante e allora ho scaricato i dati raccolti dal satellite Fermi della Nasa. Li ho elaborati e ho visto quella riga anomala: un picco molto stretto nel grafico sul monitor del computer». Anche se all’inizio ha pensato «di aver sbagliato qualcosa nel fare l’analisi, proprio perché nessuno aveva mai visto niente del genere. Quindi l’ho ripetuta varie volte, ma il segnale non se ne andava. Il mio supervisore di dottorato me l’aveva detto: uno dei piaceri di far ricerca è trovare qualcosa che nessuno mai visto prima, e quando ti succede lo riconosci perché ti viene la pelle d’oca».
La vera emozione
Ravasio spiega di aver provato la vera emozione «quando ho capito che quella riga era reale. Pubblicare su Science è un processo faticoso, che richiede il passaggio attraverso un lungo processo di revisione: nel caso del nostro articolo è durato più di un anno». Infine, spiega come è finita al confine tra Germania e Olanda: «Dopo la laurea in fisica a Milano Bicocca e il dottorato ottenuto lavorando all’Osservatorio astronomico di Brera, nel 2022 mi sono trasferita in Olanda per un post-doc, inizialmente di due anni, adesso esteso a quattro. La Radboud è una piccola università ma ospita una importante comunità di astrofisici che studiano i “transienti”, cioè tutte quelle sorgenti che compaiono e scompaiono nel cielo nel giro di poche ore o al massimo pochi giorni».
(da agenzie)
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Luglio 26th, 2024 Riccardo Fucile
SEQUESTRATI NELL’ABITAZIONE GLI INDUMENTI INDOSSATI LA SERA DEL PESTAGGIO
È stato identificato il quinto presunto responsabile dell’aggressione ad Andrea Joly, il giornalista de La Stampa picchiato lo scorso 20 luglio all’esterno dell’Asso di Bastoni, un circolo frequentato da militanti di estrema destra in via Cellini, a Torino.
Il quinto identificato è un uomo di 33 anni, incensurato, militante di CasaPound. Nella mattinata di oggi, venerdì 26 luglio, la digos ha perquisito la sua abitazione a Chivasso, nel Torinese.
Il sospetto degli investigatori, coordinati dal pm Paolo Scafi, è che il 33enne avrebbe preso parte all’aggressione della scorsa settimana contro il giornalista. L’uomo è stato denunciato per lesioni personali ed è la quinta persona accusata finora dell’episodio.
Nel corso della perquisizione, gli agenti della digos hanno sequestrato gli indumenti che il 33 avrebbe indossato la sera dell’aggressione. Pochi giorni fa era circolato un video del pestaggio, ripreso da un’angolatura diversa rispetto ai precedenti filmati, in cui si vedevano altre persone oltre alle quattro già identificate e denunciate.
Le indagini della procura di Torino si stanno concentrando sul coinvolgimento di altre persone che hanno partecipato all’aggressione. Joly era stato picchiato mentre fotografava e filmava i festeggiamenti del 16esimo compleanno del circolo di CasaPound Torino, l’Asso di Bastoni, in via Cellini, nel quartiere di San Salvario.
(da agenzie)
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Luglio 26th, 2024 Riccardo Fucile
E LA CONDUTTRICE DEL LA7 STRIGLIA GIUBILEI: “MA CHE PROBLEMI AVETE COL FEMMINILE?”… QUESTI IN REALTA’ DI PROBLEMI NE HANNO TANTI E SERI
Francesco Giubilei, presidente della Fondazione Tatarella e “opinionista di destra” (quale?)
, ha suscitato una polemica nella trasmissione Omnibus su La7 per il suo utilizzo inopportuno del termine «candidato» al posto di «candidata» per riferirsi a Kamala Harris.
Durante il programma, Giubilei ha insistito nel chiamare Harris «candidato», nonostante la conduttrice Flavia Fratello abbia prontamente corretto in «candidata», sottolineando che il termine appropriato per una donna è al femminile. Ma Giubilei ha minimizzato la correzione con una smorfia, sostenendo: «Sì, un candidato, una candidata». E quando la giornalista ha insistito sulla correttezza del termine femminile, chiedendogli retoricamente perché gli venisse così difficile usare «candidata», Giubilei ha risposto: «Evidentemente Kamala Harris è una donna, riconosco la differenza tra uomo e donna. Io rispetto i generi, però preferisco usare ‘candidato’. Mi sento più a mio agio in una dinamica di libertà di parola…».
Sui social iniziano a ironizzare sull’uscita, ai limiti del ridicolo, di Giubilei. «Qualcuno spieghi a Giubilei che candidatA è italiano, e non un pericoloso stravolgimento della dittatura gender», scrive qualcuno sui social.
Mentre altri iniziano a scavare e a tirar fuori altre uscite passate di Giubilei che si sono mosse nella stessa direzione, a partire da un tweet in cui disse: «Preferisco la ragazza che parla in corsivo a chi si inventa parole come presidenta o sindachessa, violentano l’italiano».
(da Open)
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Luglio 26th, 2024 Riccardo Fucile
IN ARRIVO IL RINVIO A GIUDIZIO, TOTI POTRA’ CHIEDERE LA REVOCA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI… IN CAMPO PER LA SUCCESSIONE RIXI E ORLANDO
Il presidente della Liguria Giovanni Toti si dimetterà nelle prossime ore. Dopo ottanta giorni di arresti domiciliari per l’inchiesta in cui è accusato di corruzione, falso e abuso d’ufficio lascerà la poltrona di governatore. E contemporaneamente farà partire la richiesta di revoca della misura cautelare alla Giudice delle Indagini Preliminari che ha disposto nei suoi confronti la custodia nella villa di Ameglia. Le misure sono due: c’è anche quella per finanziamento illecito. Le dimissioni di Toti daranno virtualmente il via alla campagna elettorale per la presidenza della Regione Liguria. Dove ci sono già due candidati: l’ex ministro della Giustizia ed esponente Pd Andrea Orlando e il leghista Edoardo Rixi, vice di Matteo Salvini al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il lungo addio di Giovanni Toti
La scelta delle dimissioni viene mentre l’inchiesta è alle battute finali. E sul governatore della Liguria aleggia lo spettro del processo immediato custodiale. I pubblici ministeri Luca Monteverde e Federico Manotti potranno disporlo a partire da martedì 30 luglio. Ovvero quando scadranno i termini per presentare ricorso al tribunale del riesame contro i domiciliari. Che Toti comunque non farà, come ha assicurato in più occasioni il suo legale Stefano Savi. Per il presidente questo significherebbe finire subito a processo, senza passare dal giudice per l’udienza preliminare. E soprattutto restando agli arresti nella villa di Ameglia. Con le dimissioni invece l’istanza per la revoca dei domiciliari non avrebbe motivi per non essere accolta. Perché senza la carica decade il rischio di reiterazione del reato. Con il ritorno in libertà in ogni caso Toti potrebbe lo stesso ricevere l’avviso di conclusione indagini, prodromo della richiesta di rinvio a giudizio.
La lista Toti
Ieri intanto in consiglio a Genova è stato formalizzato il cambio di nome per Cambiare – Con Giovanni Toti, che adesso non ha più la parola “presidente” nel nome. Perché, come hanno spiegato i consiglieri, in caso di elezioni così non dovranno raccogliere di nuovo le firme. Una scelta che tradisce l’intenzione di non candidarsi da parte di Toti. Per lo meno non a presidente. La tornata elettorale sarà anticipata tra ottobre e novembre, forse accorpata con le urne in Emilia-Romagna e Umbria.
L’inchiesta alle battute finale
Intanto l’inchiesta che coinvolge il governatore è alle battute finali. In procura sfilano gli ultimi testimoni. Dovrebbe concludersi a breve l’analisi forense dei telefonini e dei dispositivi sequestrati quasi tre mesi fa poi la procura valuterà cosa fare per Toti, l’imprenditore Aldo Spinelli e l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. Una scelta che non potrà arrivare prima di martedì visto che lunedì scadono i termini per il governatore per presentare un eventuale ricorso al Riesame per la seconda custodia cautelare. Un tempo che potrebbe non trascorrere senza colpi di scena, perché formalizzare le dimissioni consentirebbe a Giovanni Toti di chiedere subito la revoca degli arresti domiciliari. E se Toti venisse rimesso in libertà nei prossimi giorni potrebbe disinnescare una eventuale richiesta di giudizio immediato della Procura.
(da agenzie)
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Luglio 26th, 2024 Riccardo Fucile
“NON INTERPRETATE L’AFFETTO COME PRESSIONE”…IL SIPARIETTO CON CECCON
«Desidero dirvi che avete intorno a voi l’affetto di tutta l’Italia. Un affetto sincero, ma non
dovete interpretarlo come una pressione. Vi prego di non avvertire alcuna pressione su di voi, sono certo che esprimerete al massimo il vostro grande talento». Dopo avere cantato l’inno nazionale al Villaggio olimpico, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto agli atleti venuti a stringergli la mano con i toni di un padre che rassicura il figlio prima dell’esame: non è il caso di provocare altro stress, la tensione è già fortissima, bisogna solo aiutare i ragazzi a sprigionare l’energia accumulata in anni di allenamenti durissimi. E il presidente li aiuta con una battuta a fine discorso: «Mi sento vagamente fuori età».
In aereo con Tamberi
L’incontro con gli atleti è stato molto cordiale sin dalla partenza ieri mattina a Ciampino, quando il presidente ha accolto nel suo aereo Gianmarco Tamberi, medaglia d’oro di salto in alto a Tokyo, che stasera sarà il portabandiera dell’Italia con la fiorettista Arianna Errigo.
Agli Europei di atletica a Roma Tamberi ha rotto il protocollo andando ad abbracciare Mattarella in tribuna dopo il salto della vittoria, e ieri quell’amicizia è continuata sul volo per Parigi. «Posso dirlo? Il volo più emozionante della mia vita. Direi che non poteva iniziare meglio questa avventura olimpica, grazie per il passaggio, presidente», ha detto Tamberi, e la foto in aereo con Mattarella e la figlia Laura che lo accompagna ricorda un po’ quella indimenticabile di Sandro Pertini con gli azzurri di ritorno dai Mondiali di Spagna.
II presidente in mensa al Villaggio olimpico
Al Villaggio olimpico alle porte di Parigi, nella banlieue di Saint Denis, stessa atmosfera affettuosa e poco ingessata. Accolto dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal segretario generale e capo missione Carlo Mornati, il presidente in mensa si scusa per avere fatto aspettare portando via un po’ di tempo agli atleti e il nuotatore Thomas Ceccon risponde «eh, un po’ sì, in realtà», tra le risate dei compagni. «L’incontro con Mattarella è stato bellissimo. Ero praticamente davanti a lui a pranzo, non è una cosa che capita tutti i giorni. L’ho visto oggi per la prima volta ed è stato un onore conoscerlo. È stato molto alla mano, sembrava uno di noi», dice Ceccon.
Mattarella canta l’inno
È una questione di atmosfera, di clima, e se a Parigi c’è ancora molta tensione per la sicurezza, nell’isola italiana del Villaggio olimpico si respira soprattutto la felicità di essere qui, insieme, adesso, a cantare l’inno con un presidente sorridente e benevolo che metta la firma col pennarello su una delle colonne del villaggio, e saluta la pallavolista Myriam Sylla nata a Palermo, «la mia concittadina». «Le medaglie saranno importanti ma più importante sarà quello che avete sempre dimostrato e dimostrerete: il senso dello sport, quello di gareggiare con impegno e lealtà, il desiderio di superarsi. Vi ringrazio per questo incontro, sarà un piacere stare con voi in questi momenti: in bocca al lupo».
Cena di gala al Louvre
Dopo la cena di gala ieri sera al Louvre con il presidente Emmanuel Macron e altri 80 capi di Stato e di governo, l’alta gastronomia dello chef Alain Ducasse e gli assaggiatori anti-avvelenamento, questa mattina il presidente sarà al Pré Catalan nel Bois de Boulogne per inaugurare Casa Italia e assistere all’anteprima dei Giochi invernali di Milano-Cortina 2026. Resta l’augurio rivolto agli atleti: nessuna pressione, ma «fateci sentire spesso l’inno».
(da agenzie)
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Luglio 26th, 2024 Riccardo Fucile
“INCENDI E ATTI VANDALICI”: MOBILITATI TUTTI I SERVIZI DI INTELLIGENCE
Un attacco coordinato per isolare Parigi dal resto della Francia via treno.
A poche ore dalla colossale cerimonia di apertura dei Giochi nella capitale la Sncf, la società ferroviaria francese, dichiara in un comunicato che «la scorsa notte diversi atti dolosi hanno colpito le linee ad alta velocità Atlantico, Nord e Est. Sono stati appiccati volontariamente incendi per danneggiare le nostre strutture». Si tratta di tre linee su quattro dell’importante rete ad alta velocità che innerva tutto il territorio francese.
La Sncf comunica che le persone colpite dai disagi sono già oltre 800 mila. La presidente della regione Île-de-France Valérie Pécresse ha raccomandato «in questa fase a tutti i residenti dell’Ile-de-France di non recarsi alla stazione, di attendere le informazioni sui passeggeri che saranno inviate». Le ferrovie, ha assicurato, stanno «lavorando per organizzare i piani B».
Dove sono scoppiati gli incendi, e quanto dureranno i disagi
Un incendio vicino ai binari di Courtalain interrompe il traffico sulla linea ad alta velocità dell’Atlantico. La società indica poi fa un altro atto doloso sulla linea ad alta velocità tra Lille e Parigi nel settore di Arras. Il traffico è stato interrotto dalle 5.15 del mattino. Treni fermi anche in direzione Est sulla linea ad alta velocità dopo un sabotaggio nei pressi di Pagny-sur-Moselle.
«Stiamo deviando alcuni treni sulla linea classica, ma dovremo cancellarne un gran numero», ha dichiarato Sncf, parlando della linea Tgv. Solo la linea Sud Est è stata risparmiata, ma solo perché in quel caso il sabotaggio è stato sventato.
Le squadre di tecnici «sono già sul posto per diagnosticare il problema e iniziare le riparazioni», ma si prevede che «la situazione si protrarrà almeno fino al fine settimana».
Attal: «Caccia agli autori». Rafforzati i dispositivi di sicurezza
«Attacchi coordinati hanno preso di mira diverse linee TGV la scorsa notte e causeranno gravi disagi al traffico fino al fine settimana – ha dichiarato il ministro dei Trasporti Patrice Vergriete su X -. Condanno fermamente questi atti criminali, che metteranno a rischio le partenze per le vacanze di molti francesi».
Il premier Attal ha detto che è già partita la caccia agli autori: «Li troveremo e li puniremo».
La prefettura di Parigi sta «concentrando la sua forza lavoro nelle stazioni di Parigi», a seguito del «massiccio attacco» che ha paralizzato la rete TGV, ha dichiarato Laurent Nuñez, prefetto di Parigi. «Stiamo rafforzando i dispositivi di sicurezza, come abbiamo già fatto questa mattina».
L’attacco arriva a poche ore dalla cerimonia di apertura dei Giochi del 2024 a Parigi, e si pensa che molti non riusciranno a raggiungere la capitale in tempo. La Sncf consiglia «a tutti i viaggiatori di rimandare il viaggio e di non andare in stazione», specificando che tutti i biglietti sono sostituibili e rimborsabili. Ma nelle stazioni di Parigi ci sono già migliaia di persone che pensavano di partire per le vacanze e che dovranno invece rivedere i loro piani.
Parigi e la Francia in uno stato di massima allerta
L’attacco alla rete ferroviaria arriva in un momento cruciale per la Francia, quando tutte le forze e le energie sono concentrate nel garantire la sicurezza della cerimonia di apertura di stasera, con 45 mila gendarmi e poliziotti dispiegati nella capitale. Ma in tutta la Francia le forze dell’ordine sono mobilitate e nessun agente francese ha potuto andare in ferie in queste settimane di Giochi olimpici per decisione del ministro Darmanin. Gli atti di sabotaggio alla Sncf fanno temere che altre azioni possano essere in preparazione per disturbare lo svolgimento dei Giochi olimpici.
(da il Corriere della Sera)
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