PARAGON, ESPERTO DI CITIZEN LAB AL COPASIR: “IL GOVERNO PUO’ SAPERE CHI HA SPIATO CANCELLATO”
L’ESPERTO HA DICHIARATO AL COPASIR CHE IL GOVERNO ITALIANO POTREBBE FACILMENTE RISALIRE AGLI AUTORI DELLE INTERCETTAZIONI (SE VOLESSE O SE NON L’HA GIA’ FATTO)
Presso l’aula del VI piano di Palazzo San Macuto di Roma, si è svolta un’importante audizione al Comitato parlamentare per la sicurezza della
Repubblica (Copasir). L’incontro ha visto la partecipazione di esperti di Citizen Lab, il laboratorio dell’Università di Toronto, che ha svolto un’analisi dettagliata sull’uso dello spyware Graphite, utilizzato per spiare Luca Casarini, fondatore dell’ong Mediterranea, Beppe Caccia, responsabile delle operazioni della stessa ong e attivista, e il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato. Durante l’incontro, John Scott-Railton, uno degli esperti di Citizen Lab, non ha mancato di sottolineare che il governo italiano possiede gli strumenti necessari per risalire con certezza agli autori delle intercettazioni: “Noi crediamo che, vista la nostra conoscenza di come funziona Paragon, il governo italiano abbia la capacità di controllare le tracce dello spyware Graphite in ogni dispositivo in uso in Italia e dire chiaramente e velocemente se questa tecnologia è stata usata contro Francesco Cancellato. Se la risposta è no, il passo successivo è chiedere ad altri governi, chiedere a Paragon. Noi speriamo che il governo italiano faccia una comunicazione chiara: “siamo stati noi o non siamo stati noi”, ha dichiarato l’esperto.
L’audizione odierna si inserisce nell’ambito di un’indagine ben più ampia da parte del Copasir sul caso dello spyware di Paragon Solutions, che ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo la sicurezza, la privacy e la libertà di stampa in Italia. Finora il governo ha ammesso l’utilizzo del software contro Mediterranea Saving Humans, confermando che l’attività di sorveglianza è stata condotta secondo quanto previsto dalla normativa italiana su spyware e intercettazioni. Dopo mesi di pressioni, esecutivo e servizi hanno dunque riconosciuto la responsabilità del monitoraggio, pur senza chiarire i motivi alla base dell’operazione.
Diverso il caso del direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato: secondo alcuni osservatori, essendo un giornalista pubblicista e non professionista, il suo telefono potrebbe essere stato intercettato senza violare formalmente la legge. Una possibilità che però resta politicamente delicata, vista l’inchiesta pubblicata da Fanpage sul principale partito di governo. Su questo fronte, i servizi e il governo continuano a negare ogni coinvolgimento.
“Se quanto dichiarato dall’esperto di Citizen Lab corrisponde al vero e cioè che il ‘governo italiano può sapere chi ha spiato il direttore di Fanpage’, per quale motivo a Palazzo Chigi sono muti e fanno finta di niente. Anzi a quanto pare, quando sentono la parola Paragon impallidiscono e balbettano? Di cosa hanno paura? L’Italia esige la verità'”, a scriverlo sui suoi social network il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra e segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
Davide Faraone (Iv): “Perché il governo non dice la verità?”
Anche il vicepresidente di Italia Viva, Davide Faraone ha commentato le parole di John Scott-Railton, uno degli esperti di Citizen Lab: “Il Governo italiano sa chi ha spiato il direttore di FanPage Francesco Cancellato, dicono gli esperti internazionali del caso Paragon. Una sola domanda: perché il Governo non dice la verità?”, ha infatti scritto Farone con un post su X (ex Twitter).
Le opposizioni: “Un caso politico, serve chiarezza”
Intanto, il caso Paragon è arrivato anche all’Associazione Stampa Estera di Roma, dove i leader dell’opposizione, Giuseppe Conte, Elly Schlein, Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e Riccardo Magi, sono intervenuti, pochi giorni fa, a una conferenza sulla libertà di stampa per chiedere trasparenza. Conte ha denunciato il silenzio istituzionale sul possibile spionaggio ai danni del direttore di Fanpage, parlando di un governo che “dice di non sapere nulla”. Schlein ha definito “estremamente grave” che non vi sia ancora una risposta su chi abbia utilizzato uno spyware riservato agli enti statali per colpire un giornalista.
(da agenzie)
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