PARTITO DEL SUD: NEL PDL LA PAURA FA NOVANTA
ORA BERLUSCONI PROMETTE INTERVENTI PER IL MEZZOGIORNO, MA QUANDO TREMONTI HA SOTTRATTO AL SUD I FONDI FAS NAZIONALI DOV’ERA? … SU 25,4 MILIARDI NE SARANNO RIMASTI SE VA BENE 4, IL RESTO E’ ANDATO ALLA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA… ORA RIMANGONO I FAS REGIONALI CUI ATTINGERE…
Il “partito del Sud” si è materializzato un paio di giorni fa alla Camera e ha fatto andare “sotto” il Governo, battuto su un ordine del giorno che impegnava l’esecutivo a individuare in Palermo la sede del forum del Mediterraneo.
Documento firmato da Fabio Granata e Antonino Russo del Pdl (area An) e votato dai parlamentari siciliani del centrodestra, compresi gli uomini vicini a Gianfranco Miccichè, nonostante il parere contrario del Governo.
Un paio d’ore più tardi il sottosegretario ai Trasporti Giuseppe Reina aveva invitato i deputati siciliani a “non votare le leggi che vanno a sfavore del Mezzogiorno” e ha denunciato che “a bloccare i fondi Fas sono stati alcuni ministri di questo esecutivo”.
Il premier Berlusconi ora sta cercando di rimediare allo strapotere dell’asse Tremonti-Lega e ha promesso di sbloccare quei fondi, ma sempre in modo ambiguo.
Miccichè è arrivato a lanciare un ultimatum: “Vogliamo vedere i fatti, il tempo delle deleghe in bianco è finito”.
L’asse sudista ormai è molto esteso e giustamente al Sud ne hanno le scatole piene di essere presi in giro dal “mono-incolore” leghista che governa da mesi l’Italia, con la copertura di Berlusconi.
E l’alleanza comprende personalità come la Prestigiacomo, Dell’Utri, Miccichè, An al completo, Lombardo.
Ma vediamo di andare più a fondo e di capire che fine hanno fatto in realtà in famosi Fas.
Partendo dalla dichiarazione del premier che, sempre a parole, ha promesso 18 miliardi nei prossimi 4 anni per il Sud, come se uscissero dal cappello a cilindro.
Intanto bisognerebbero vedere se esistono ancora i 18 miliardi dei Fas, dopo che Tremonti e la Lega ne hanno dirottati a vagonate al Nord.
I Fas sono i fondi europei per le aree sottosviluppate: per il periodo 2007-2013, l’Europa ci ha dato 63,3 miliardi di euro, ridotti di 9,3 per interventi eterogenei.
La cifra rimasta dei Fas disponibili era quindi di 54 miliardi: 27 destinati ai programmi regionali e interregionali (di cui 5,2 al Centronord e 21,8 al Mezzogiorno) e 25,4 miliardi di euro per la quota nazionale ( da destinare all’85% al Sud).
Altri 1,6 miliardi destinati invece ad altri interventi.
Vediamo che fine hanno fatto i 27 miliardi del nazionale: il fondo in realtà è stato usato come un bancomat dal governo per spese diverse da quelle previste.
Ben 12,4 miliardi sono andati al fondo infrastrutture, 4 al fondo ammortizzatori sociali, 9 al fondo per l’economia gestito dalla Presidenza del Consiglio.
In quest’ultima voce ci sono pure i soldi destinati all’Abruzzo ( da 2 a 4 miliardi a bilancio), 1 miliardo per il fondo di garanzia per le Pmi e 800 milioni per conti dormienti ed emergenza rifiuti. Non si vede il nesso come questa finalizzazione si concili con il vincolo di destinare l’85% delle risorse al Sud.
Con i soldi del Meridione si sono pagate le casse integrazioni delle aziende del Nord, le infrastrutture del nord e cosi via.
Non solo: ammesso che rimanga qualcosa, sulla cifra restante sono stati presentati progetti da sette ministeri per complessivi nove miliardi.
In pratica i fondi Fas nazionali sono stati saccheggiati per fini diversi da quelli istituzionali. Rimangono i 27 destinati alla programmazione regionale, quella per i progetti che vengono dal territorio: se si sottrae la somma per premiare le Regioni che hanno raggiunto determinati obiettivi di servizio, si arriva a malapena a 18 miliardi, la cifra che ora il Governo ( se non se li spende prima diversamente) “elargirebbe” al Sud.
Peccato però che in realtà al Sud sarebbero spettati, dei 54 miliardi complessivi dei fondi Fas, 43,4 miliardi tondi tondi.
Ora si promette di dargliene 18, meno della metà di quanto era stato stabilito.
Come dare torto a Miccichè quando parla di “Stato che tradisce” ?
Ora al Pdl nazionale se la fanno sotto, perchè se il partito del Sud arrivasse a un 10% elettorale, il Pdl scenderebbe al 25% (se va bene) e sarebbe la resa dei conti.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso, diceva un vecchio adagio: un anno passato a concedere tutto alla Lega prima o poi si paga.
Il valtellinese Tremonti è ministro della Repubblica Italiana, non della “padagna del magna magna”: qualcuno ha fatto bene a ricordarglielo a schiaffoni parlamentari.
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