PEDOFILIA: ITALIANI QUINTI AL MONDO PER CONSUMO
LA DENUNCIA DI TELEFONO ARCOBALENO: I CONSUMATORI DI PORNOGRAFIA MINORILE TRIPLICATI NEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI… ITALIANI AL QUINTO POSTO AL MONDO… IL 90% DEI BAMBINI SFRUTTATI E’ DI RAZZA EUROPEA, L’86% DEI MATERIALI E’ OSPITATO IN EUROPA, I DUE TERZI DEI CLIENTI SONO EUROPEI… AL PROSSIMO G8, L’ITALIA ASSUMA L’INIZIATIVA DI UN VERO COORDINAMENTO DI CONTRASTO ALLA PEDOFILIA VIA INTERNET… ESISTONO ANCHE I VALORI DI CUI SI PUO’ PARLARE, NON SOLO L’ECONOMIA.
I consumatori italiani di pornografia minorile sono triplicati in quattro anni, con un incremento del 188% rispetto al 2004. E’ un dato decisamente agghiacciante che pone l’Italia al quinto posto nella triste classifica dei Paesi del G8, per quanto riguarda la pedofilia che naviga su internet.
Lo segnala il rapporto mensile dell’Osservatorio Internazionale sulla pedofilia on line di Telefono Arcobaleno.
L’organizzazione italiana, specifica il rapporto reso noto due giorni fa, nell’ultimo anno ha inoltrato alle autorità di tutto il mondo 37.263 segnalazioni, in media 850 la settimana, 122 al giorno, con un incremento del 21,56% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Germania, Usa, Russia, Regno Unito, Italia, Canada, Francia e Giappone, ovvero i Paesi del G8, gli Stati più industrializzati del mondo, sono proprio i primi otto Paesi al mondo maggiormente “consumatori” di pornografia minorile, con una domanda che assorbe circa i 3/4 degli scambi mondiali e alimenta incessantemente il circuito perverso e criminale della richiesta di nuovi materiali e della loro produzione e distribuzione.
La classifica prosegue con Svizzera, Spagna e Olanda.
Secondo Telefono Arcobaleno, in questo mercato dell’orrore, l’Europa è epicentro assoluto: oltre il 90% dei bambini sfruttati è di razza europea, l’86% dei materiali pedofili è ospitato in territorio europeo, i due terzi dei clienti di questo turpe mercato sono cittadini europei.
Il rapporto mensile dell’Osservatorio Internazionale riguarda esclusivamente i siti con espliciti contenuti e materiali pedofili e pedopornografici segnalati da Telefono Arcobaleno all’Interpool e alle polizie nazionali, secondo le rispettive competenze e, in Italia, all’Autorità giudiziaria e al Nucleo Investigativo Telematico di polizia, carabinieri e guardia di Finanza.
C’e’ chi ama distinguere tra i pedofili che insidiano realmente nella vita quotidiana i minori e chi si limita a guardare o scambiare tra di loro materiale pedopornografico, grazie all’anonimato che spesso garantisce loro internet.
A parte che anche lo scambio costituisce ormai reato, costoro fanno finta di non capire che il mercato di sfruttamento e di violenza è alimentato proprio dal fatto che c’è chi cerca e paga materiale.
Se non ci fossero questi frustrati nessuno si sognerebbe di fare foto o video o violenze a minori per poi “vendere il materiale” con lauti guadagni, se non ci fossero questi infami, tanto per far capire il nostro punto di vista in materia in modo chiaro, spesso persone colte e di livello, professionisti stimati e posizionati, non si alimenterebbe un mercato di sevizie e brutalità su bambine e bambini di pochi anni, talvolta anche di 3-4 anni, con un’organizzazione criminale alle spalle che provvedere a filmare, fotografare, immettere in rete in un business milionario.
E spesso si tratta di filmati con rapporti sessuali con bambini, sevizie sessuali e persino l’uccisione del minore ( è capitato anche questo).
Internet ha favorito questo immondo mercato di sottospecie umane grazie alla difficoltà di risalire spesso all’autore del reato.
E’ ora che il prossimo G8, dato che proprio questi Stati rappresenta, invece che dedicarsi alle solite disquisizioni sull’economia, intervenisse per una volta sui “valori”.
L’Italia potrebbe farsi promotrice di una iniziativa affinchè si addivenga a un giro di vite sull’anonimato in rete e si fissassero regole certe di identificazione in tutto il mondo.
In pochi minuti un pedofilo che immette in rete materiale deve essere identificato e fermato.
E in Europa per chi organizza, filma e vende, ci vuole una legge che sancisca la messa in una cella di cui si perda per sempre la chiave.
O mettere il pedofilo in cella con detenuti comuni, loro sanno cosa fare.
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