PENDOLARI: UN TRENO SU TRE E’ IN PERENNE RITARDO, MA NON GLIENE FREGA NIENTE A NESSUNO
INDAGINE DI LEGAMBIENTE: A MILANO IN RITARDO IL 57% DEI TRENI LOCALI, A ROMA IL 54%, A PALERMO IL 41% …..SITUAZIONE TRAGICA ANCHE A SALERNO, TORINO E MESSINA …RITARDI MEDI DI 11 MINUTI PER TRATTE ANCHE BREVI….CARROZZE SPORCHE E INCURIA: LA RABBIA DEI LAVORATORI
Sono arrivati puntuali i dati di Pendolaria 2009, l’indagine annuale di Legambiente che monitorizza lo stato di salute del trasporto regionale italiano. Una indagine effettuata in 13 stazioni di 11 città italiane capoluogo di provincia, a fine novembre, nella fascia oraria tra le 7 e le 9 del mattino, per tre giorni di seguito.
Ne emerge un quadro disastroso: un treno su tre è in perenne ritardo, percentuale che aumenta al 57% a Milano e al 54% a Roma e che vede nelle prime posizioni anche Salerno, Torino e Messina.
Dietro gli aridi numeri si nasconde però il disagio e la rabbia di tanti lavoratori che ogni giorno sono costretti a servirsi delle ferrovie per raggiungere il posto di lavoro.
Sono stati monitorati 1.216 treni: ben 430 hanno registrato un ritardo superiore ai 5 minuti, 410 convogli sono arrivati con un ritardo tra 1 e 4 minuti, solo 374 sono giunti in orario.
Il ritardo medio registrato è di 11 minuti, con punte del 16% a Messina e del 15% a Salerno e Genova.
A Roma , Palermo, Bari e Torino il ritardo medio è di 9 minuti.
Dopo MIlano e Roma, c’è Palermo: solo il 16% dei treni viaggia in orario, il 41% in ritardo di pochi minuti, il 43% in ritardo oltre i 5 minuti.
A Genova viaggia in ritardo il 44% dei treni locali.
I pendolari denunciano l’incuria dei vagoni e l’odore nauseabondo delle carrozze, la mancata pulizia e i bagni fuori uso.
Sono sempre di più i pendolari che si organizzano per portare avanti una protesta tesa a migliorare il servizio, segnalando disfunzioni ed anomalie, ma il pù delle volte vengono ricevuti da dirigenti che fanno a scaricabarile, si trincerano dietro conflitti di competenze e danno colpa all’Alta velocità che bloccherebbe i locali.
Per non parlare degli Intercity che spesso viaggiano anche con 30 minuti di ritardo: purtroppo vi sono anche i pendolari da lunghe distanze che ogni giorno percorrono un centinaio e più di chilometri per non perdere un posto di lavoro. Forse prima di pensare all’alta velocità , o almeno di pari passo, sarebbe importante garantire un servizio efficiente e decoroso ai lavoratori pendolari.
Ma in Italia sembra sempre di chiedere troppo, anche quando si avanzano richieste normalissime per gli altri paesi europei.
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